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Nuova riforma fiscale, dalle scadenze al 730: cosa cambia con i decreti approvati dal governo

La riforma fiscale del governo Meloni prende forma. Il Cdm ha modificato lo Statuto del contribuente, per poi dare via libera a un decreto sulla razionalizzazione e la semplificazione delle norme sugli adempimenti tributari. Ecco tutte le novità.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo muove i primi passi in terreno di riforma fiscale e approva due decreti legislativi che cambiano un paio di cose in materia di adempimenti tributari e di rapporto tra Fisco e contribuenti. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato delle modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente, per poi dare via libera a un decreto sulla razionalizzazione e la semplificazione delle norme sugli adempimenti.

Andiamo con ordine. Come si legge nel comunicato diffuso al termine del Cdm, per prima cosa cambia lo Statuto del contribuente. "Le disposizioni dello Statuto del contribuente concernenti la garanzia del contradditorio e dell’accesso alla documentazione tributaria, la tutela dell’affidamento, il divieto del ne bis in idem e l’autotutela attengono ai livelli essenziali delle prestazioni e stabilisce che le norme tributarie impositive che recano il presupposto d’imposta e i soggetti passivi si applicano ai soli casi previsti dalla norma", affermano da Palazzo Chigi.

Come ha spiegato il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, l'obiettivo è quello di rivedere il rapporto tra Fisco e contribuente, ad esempio definendo meglio i contorni dell'autotutela, per cui in caso di errore evidente da parte dell'amministrazione finanziaria l'atto andrà ritirato immediatamente.

Anche l'altro decreto approvato in Cdm ha lo scopo di "razionalizzare, in un quadro di reciproca e leale collaborazione che privilegi l’adempimento spontaneo, gli obblighi dichiarativi, riducendone gli adempimenti". Un altro obiettivo è quello di "armonizzare i termini degli adempimenti tributari, anche dichiarativi, e di versamento, razionalizzandone la scansione temporale nel corso dell’anno": per tale ragione cambiano le scadenze del calendario fiscale, ad esempio anticipando dal 30 novembre al 30 settembre il termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e Irap.

Non solo. "Salvo casi di indifferibilità e urgenza" sono sospese le comunicazioni dell'Agenzia delle Entrate dal 1° al 31 agosto e dal 1° al 31 dicembre, relative "ai controlli automatizzati, ai controlli formali e alle liquidazioni delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata e delle lettere di compliance".

Tra le altre cose, il governo punta a "semplificare la modulistica prescritta per l’adempimento degli obblighi dichiarativi e di versamento" e "ampliare le forme di pagamento", arrivando di conseguenza a "incentivare l’utilizzo delle dichiarazioni precompilate". In generale si cerca di incrementare i servizi digitali a disposizione dei cittadini, in modo che si possa ottemperare agli adempimenti direttamente in via telematica.

E ancora:

Il testo semplifica i modelli per le dichiarazioni relative ai redditi, all’IRAP e all’IVA ed estende il modello semplificato delle persone fisiche a tutti i contribuenti non titolari di partita IVA. Si semplifica la dichiarazione annuale dei sostituti d’imposta e si elimina la Certificazione Unica relativa ai soggetti forfettari e ai soggetti in regime fiscale di vantaggio. Si prevede che, a decorrere dal 2024, l’Agenzia delle entrate renda disponibile telematicamente, entro il 30 aprile di ciascun anno, la dichiarazione precompilata anche alle persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli da lavoro dipendente e pensione, estendendo agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata, forniti dai soggetti terzi, l’applicazione dei limiti al controllo formale dell’Agenzia delle entrate di cui all’articolo 5 del d.lgs. 175/2014.

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