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Nuova denuncia di Pili: “Altro carico di bombe per l’Arabia Saudita partito dall’Italia”

Le bombe verranno utilizzate nel conflitto in Yemen. Secondo la Rete italiana disarmo “è molto probabile che si tratti di nuove licenze all’esportazione rilasciate dall’attuale Governo Renzi”.
A cura di Claudia Torrisi
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Ancora un carico di bombe partito dall'Italia diretto in Arabia Saudita. Il quinto, secondo i calcoli della Rete italiana per il disarmo. Gli ordigni sono quelli prodotti dalla RWM Italia, azienda tedesca del gruppo Rheinmetall con sede legale a Ghedi (Brescia) e stabilimento a Domunovas (Carbonia-Igliesias) in Sardegna. La spedizione, durante la notte di sabato scorso dall'aeroporto di Cagliari Elmas, è stata denunciata dal deputato del gruppo mistro Mauro Pili, secondo cui il "nuovo carico di morte" è partito "in modo più furtivo del solito": "I camion della Rwm Italia sono arrivati ad Elmas a sera inoltrata e dopo essersi posizionati in un lato estremo della pista hanno atteso che si schierassero i pullman della Sogaer per impedire la vista a chiunque. Verso le 22 è iniziata l'operazione di scarico dei tir. Le bombe sono state sistemate sul piazzale, completamente bloccato nella visuale". Nel frattempo, ha aggiunto Pili, "un volo criptato è partito dall’Arzebaijan con destinazione ignota. Nessun tracciato radar disponibile. Una volta giunto sul territorio italiano i radar hanno cominciato a segnalare la presenza dell’aereo sui cieli della penisola. Solo alle 23 si è avuta la conferma che l’aereo era destinato a Cagliari. Missione: un nuovo carico di morte". Il carico è stato imbarcato su un cargo Boeing 747 della compagnia azera Silk Way ed è poi atterrato alla base della Royal Saudi Air Force di Taif.

Per la Rete Disarmo "è inammissibile che dall’Italia continuino le spedizioni di bombe aeree per l'aviazione saudita che da nove mesi sta bombardando lo Yemen senza alcun mandato internazionale causando migliaia di vittime anche tra i civili e tra i bambini e in aperta violazione del diritto internazionale umanitario. Considerate le ingenti forniture avvenute in questi mesi non è nemmeno più pensabile che si tratti di autorizzazioni rilasciate negli anni scorsi". Per la rete, infatti, "è molto probabile che si tratti di nuove licenze all’esportazione rilasciate dall’attuale Governo Renzi". Le bombe spedite vengono impiegate dall'Arabia Saudita nei bombardamenti in Yemen, dove la coalizione a guida saudita è impegnata militarmente. Il tutto, aggiunge la Rete Disarmo, "senza richiedere alcun mandato e senza ricevere alcuna legittimazione da parte delle Nazioni Unite", provocando una "catastrofe umanitaria senza precedenti".

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