185 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Nunzia Stolder, la figlia del boss candidata alla Municipalità per Gianni Lettieri

Camorra e politica alle elezioni comunali di Napoli 2011. La figlia di Raffaele Stolder, boss della camorra del quartiere San Lorenzo e storico alleato del sanguinario clan Giuliano, è candidata in una lista per Gianni Lettieri alla quarta Municipalità.
A cura di Alessio Viscardi
185 CONDIVISIONI
napoli

È la figlia di uno dei boss più sanguinari del rione di Forcella, nel cuore centrale della Napoli camorrista, ma ha un ruolo centrale nelle elezioni comunali di Napoli 2011. Alleati storici della famiglia dei Giuliano, gli Stolder dominavano nella zona delal stazione centrale partenopea, nel quartiere San Lorenzo Vicaria. Oggi, Nunzia Stolder, figlia di Raffaele Stolder, si candida alla quarta Municipalità di Napoli come consigliere di centrodestra: “Io ho seguito una strada completamente diversa da quella della mia famiglia e chiedo di essere giudicata per quello che sono, non per cognome che porto” chiede la donna.

Trentanni e candidata in una lista a supporto di Gianni Lettieri, candidato sindaco di Napoli, Nunzia Stolder porta un cognome ingombrante. Suo padre fu arrestato nell'ottobre 2009, colto in flagranza di reato mentre, pistola in pugno, cercava di assaltare un'auto guidata da due ucraini. Qualche settimana fa è morta sua zia, Amalia Stolder, il cui funerale con un enorme carro d'oro trainato da purosangue neri ha creato scalpore nel quartiere centrale di Napoli, tornando a far discutere del consenso sociale di cui gode la camorra tra le frange più povere della popolazione napoletana.

Nunzia Stolder non è nuova alla politica, è già stata eletta come consigliere municipale con 206 preferenze nel listino di Forza Italia. Già allora cominciarono le voci sulla “camorra infiltrata in politica”, come la stessa candidata confessa alla stampa: “I giornalisti chiamavano a casa nel cuore della notte, mi braccavano perfino mentre accompagnavo a scuola i miei figli. Fu un calvario. Ho resistito perché non ho nulla da nascondere e perché chi mi conosce sa bene di che pasta io sia fatta”. Le cose, in queste elezioni 2011, sembrano essere poco cambiate.

Sui rapporti con suo padre, il boss di Forcella, sceglie di sorvolare: “Preferirei parlare di quel che ho realizzato in questi 5 anni da consigliere”. Si limita a dire che ha interrotto i rapporti con la sua famiglia malavitosa da anni: “Papà ha sbagliato, ha pagato e sta continuando a pagare. Il mio riscatto personale è il riconoscimento delle persone per quel che ho fatto, prima nell’ambito delle associazioni, poi da consigliere municipale”.

185 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views