Nunzia Catalfo: “Il bonus autonomi da 600 euro anche a lavoratori intermittenti e stagionali”
Il bonus autonomi da 600 euro potrà essere richiesto all'Inps anche dai lavoratori intermittenti, da quelli con un contratto occasionale, dai lavoratori incaricati di vendite a domicilio e dagli stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali. A ricordarlo la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo con un intervento su Facebook. "Nelle scorse settimane, con un apposito Decreto a mia firma – scrive – sono stati destinati 220 milioni di euro ai: lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali; lavoratori intermittenti; lavoratori con contratto di lavoro autonomo o occasionale; lavoratori incaricati alle vendite a domicilio".
Si tratta, come ha spiegato la ministra, di categorie che in conseguenza dell'emergenza Coronavirus hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro. "Collegandosi al sito dell'Inps ed entrando nel servizio "Indennità 600 euro", – spiega – tutti questi lavoratori possono ora richiedere il bonus per i mesi di marzo, aprile e maggio, introdotto dal decreto Cura Italia e prorogato con il Decreto Rilancio. Fatta la domanda, i tre mesi verranno erogati loro in un'unica soluzione. Il mio impegno e quello di tutto il Governo per aiutare chi ha più risentito delle difficoltà economiche causate dal Covid-19 – conclude – resta costante".
Bunus autonomi: chi sono gli esclusi e a chi spetta il reddito di ultima istanza
Dal bonus autonomi continuano ad essere esclusi i professionisti iscritti alle casse di previdenza private, come architetti, avvocati, ingegneri etc… Grazie al decreto Cura Italia queste categorie hanno avuto accesso al cosiddetto reddito di ultima istanza. L'indennità è dunque riconosciuta ai lavoratori autonomi e professionisti iscritti ad enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, a queste condizioni:
- A coloro che nel 2018 hanno percepito un reddito totale non superiore a 35.000 euro e la cui attività sia stata "limitata dai provvedimenti restrittivi" adottati per fare fronte all'emergenza coronavirus;
- A coloro che nel 2018 hanno percepito un reddito complessivo compreso fra 35.000 e 50.000 euro che abbiano o "cessato", o "ridotto", o "sospeso" la loro attività a causa dell'emergenza sanitaria e, a tal fine, valgono i seguenti parametri:
cessazione dell'attività: partita IVA chiusa fra il 23 febbraio e il 31 marzo;
riduzione o sospensione dell'attività: riduzione pari o superiore al 33% del reddito del primo trimestre del 2020, rispetto al reddito del primo trimestre 2019; - Il reddito di ultima istanza spetta inoltre ai lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti previdenziali di appartenenza durante l'anno 2019 o nei primi mesi del 2020, privi per l'anno di imposta 2018 di un reddito derivante dall'esercizio della professione; ciò a condizione che gli stessi abbiano percepito, in quello stesso anno, un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro, ovvero compreso tra i 35.000 e i 50.000 euro.