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Covid 19

Nunzia Catalfo: “Il bonus autonomi da 600 euro anche a lavoratori intermittenti e stagionali”

La ministra del lavoro Nunzia Catalfo ha ricordato che il bonus autonomi da 600 euro potrà essere richiesto all’Inps anche dai lavoratori intermittenti, da quelli con un contratto occasionale, dai lavoratori incaricati di vendite a domicilio e dagli stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali.
A cura di Davide Falcioni
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Il bonus autonomi da 600 euro potrà essere richiesto all'Inps anche dai lavoratori intermittenti, da quelli con un contratto occasionale, dai lavoratori incaricati di vendite a domicilio e dagli stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali. A ricordarlo la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo con un intervento su Facebook. "Nelle scorse settimane, con un apposito Decreto a mia firma – scrive – sono stati destinati 220 milioni di euro ai: lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali; lavoratori intermittenti; lavoratori con contratto di lavoro autonomo o occasionale; lavoratori incaricati alle vendite a domicilio".

Si tratta, come ha spiegato la ministra, di categorie che in conseguenza dell'emergenza Coronavirus hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro. "Collegandosi al sito dell'Inps ed entrando nel servizio "Indennità 600 euro", – spiega – tutti questi lavoratori possono ora richiedere il bonus per i mesi di marzo, aprile e maggio, introdotto dal decreto Cura Italia e prorogato con il Decreto Rilancio. Fatta la domanda, i tre mesi verranno erogati loro in un'unica soluzione. Il mio impegno e quello di tutto il Governo per aiutare chi ha più risentito delle difficoltà economiche causate dal Covid-19 – conclude – resta costante".

Bunus autonomi: chi sono gli esclusi e a chi spetta il reddito di ultima istanza

Dal bonus autonomi continuano ad essere esclusi i professionisti iscritti alle casse di previdenza private, come architetti, avvocati, ingegneri etc… Grazie al decreto Cura Italia queste categorie hanno avuto accesso al cosiddetto reddito di ultima istanza. L'indennità è dunque riconosciuta ai lavoratori autonomi e professionisti iscritti ad enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, a queste condizioni:

  • A coloro che nel 2018 hanno percepito un reddito totale non superiore a 35.000 euro e la cui attività sia stata "limitata dai provvedimenti restrittivi" adottati per fare fronte all'emergenza coronavirus;
  • A coloro che nel 2018 hanno percepito un reddito complessivo compreso fra 35.000 e 50.000 euro che abbiano o "cessato", o "ridotto", o "sospeso" la loro attività a causa dell'emergenza sanitaria e, a tal fine, valgono i seguenti parametri:
    cessazione dell'attività: partita IVA chiusa fra il 23 febbraio e il 31 marzo;
    riduzione o sospensione dell'attività: riduzione pari o superiore al 33% del reddito del primo trimestre del 2020, rispetto al reddito del primo trimestre 2019;
  • Il reddito di ultima istanza spetta inoltre ai lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti previdenziali di appartenenza durante l'anno 2019 o nei primi mesi del 2020, privi per l'anno di imposta 2018 di un reddito derivante dall'esercizio della professione; ciò a condizione che gli stessi abbiano percepito, in quello stesso anno, un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro, ovvero compreso tra i 35.000 e i 50.000 euro.
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