Nucleare, Salvini rilancia e chiede a Draghi di esporsi: “Con chi sta? Con Pd e 5 Stelle?”
La maggioranza di governo si spacca ancora, ma stavolta non sulle misure contro il Covid. Il tema della polemica politica, che divide in Italia e non solo, è la bozza redatta dalla Commissione europea che include gas e nucleare tra le fonti green. Molte forze politiche si sono schierate contro le voci che arrivano dall'Ue su questo documento, mentre per Matteo Salvini è l'occasione di tirare fuori un vecchio cavallo di battaglia. Appunto, il nucleare: "Asse tra Pd e 5 Stelle per frenare lo sviluppo del Paese e far pagare agli italiani le bollette più care d'Europa – ha attaccato il segretario della Lega – I reattori attivi nel mondo sono ormai ben 542, oltre 100 solo in Europa, oltre 50 solo in Francia. Draghi con chi sta? Col passato o col futuro?".
Poi ha insistito nell'attaccare i rivali politici e nel collegare – anche se la questione è più complessa di così – il nucleare direttamente al costo delle bollette: "Nel report di Bank of America sul caro energia nel 2021-2022, gli italiani sono fra quelli che subiranno la stangata peggiore, quasi 1.000 euro in più a famiglia, con i rincari più alti in Europa nel 2022 – ha sottolineato Salvini – Il governo deve intervenire subito e con più miliardi, e occorre subito investire di più sul gas e sulla ricerca sul nucleare pulito e di ultima generazione. Non possiamo permetterci i no ideologici di Letta e di certa sinistra".
Salvini ha puntato dritto contro Letta perché il segretario del Pd si è espresso con parole molto critiche: "Non ci piace la bozza di tassonomia verde che la Commissione Ue sta facendo circolare – ha twittato il leader del Partito Democratico – L’inclusione del nucleare è per noi radicalmente sbagliata. E il gas non è il futuro, è solo da considerare in logica di pura transizione verso le vere energie rinnovabili".
Oggi, poi, è sceso in campo anche il presidente del Movimento 5 Stelle: "Lo abbiamo detto con chiarezza, lo abbiamo scritto da mesi nero su bianco – ha scritto Conte su Facebook – il nucleare e il gas non fanno parte di quel futuro di cambiamento, sostenibilità e tutela ambientale che va incentivato con i soldi dei cittadini, con il denaro pubblico". Poi ha ricordato che "il Movimento 5 Stelle, già ad agosto, ha depositato al Senato e poi alla Camera una mozione dell’intero gruppo per non includere gas e nucleare tra le attività considerate eco-compatibili e quindi da incentivare in base al regolamento Ue sulla tassonomia".
Secondo Conte "nucleare e gas, in prospettiva, non aiutano l’Europa né sulla strada dell’indipendenza né su quella della stabilità dei costi: non parliamo di temi astratti, ma di questioni centrali che pesano sulle tasche dei cittadini e delle imprese, come ci ricorda il carobollette". E ancora: "Anche il fattore tempo va a sfavore di gas e nucleare – ha sottolineato – la costruzione delle relative centrali richiederebbe tempi decisamente più lunghi di quelli necessari a implementare e a garantire eguale supporto energetico da fonti rinnovabili. In particolare per il nucleare, occorre aggiungere anche i tempi che intercorrono dalla ricerca pura alla tecnologia applicata". Poi ha lanciato un messaggio chiaro: "Il governo italiano ne prenda atto e faccia sentire forte e chiara la propria voce, la nostra voce in Europa. Noi non cambieremo certo posizione, né abbasseremo il tono delle nostre pretese".