Nucleare in Italia: allo studio moratoria di un anno
Temendo un terribile smacco ai prossimi referendum sul nucleare previsti il 12 e il 13 giugno prossimo, il Governo fa un passo indietro sul nucleare. In particolare il Ministro Romani ha annunciato in Parlamento che domani il Consiglio dei Ministri sarà chiamato a votare sulla moratoria di un anno sul nucleare. Una retromarcia significativa soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni degli esponenti del governo; il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo a tal proposito aveva suggerito agli italiani di "non votare sull'onda dell'emotività" al referendum sul nucleare, riferendosi esplicitamente al dramma del terremoto in Giappone e alla conseguenti esplosioni della centrale nucleare di Fukushima.
In realtà quella di domani è una semplice comunicazione, una sorta di "pausa di riflessione" sul nucleare in Italia che il governo si dà per evitare che il referendum raggiunga un quorum elevato. In effetti, a richiedere la marcia indietro è stato Berlusconi in persona, realmente preoccupato dai sondaggi che non danno favorito il nucleare e che quindi prevedevano un afflusso cospicuo al referendum. La consultazione popolare di giugno, oltre al quesito sul nucleare e sull'acqua pubblica, comprende anche un quesito sul legittimo impedimento.
Ciò che è importante sottolineare è che la decisione della moratoria è una sorta di zattera di salvataggio per il governo. Se, infatti, a giugno la situazione nucleare in Giappone sarà ancora calda, il Governo potrebbe decidere di dare una costituzione di legge alla moratoria, scansando così il "rischio" quorum. Un'operazione che sarebbe resa possibile in tempi piuttosto brevi, anche perché l'opposizione non potrebbe negare l'approvazione alla moratoria. Sul provvedimento proposto dal Ministro Romani non sono mancate le reazioni dell'opposizione, tra cui quella di Antonio Di Pietro dell'Italia dei Valori che ha così commentato:
La moratoria di un anno è un chiaro raggiro che serve a scavallare la data del referendum. Insomma, l'unico vero scopo del governo è quello di fermare il temuto verdetto dei cittadini. L'Italia dei Valori, promotrice del quesito referendario, andrà avanti con la sua battaglia contro quest'energia obsoleta, dannosa per la salute e per il territorio che riempie solo le tasche delle solite lobby economiche.