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Nove aziende agricole su dieci non pagheranno l’Irpef: le stime di Coldiretti

Sono le stime di Coldiretti, basate sui dati dell’Inps e diffuse con l’esame alla Camera del decreto Milleproroghe: 387mila aziende agricole beneficeranno dell’esonero totale dell’Irpef, cioè il 90% di quelle soggette al pagamento dell’imposta sui redditi dominicali e agrari.
A cura di Annalisa Girardi
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In Italia sono 387mila le aziende agricole che beneficeranno dell'esonero totale dell'Irpef, cioè il 90% di quelle soggette al pagamento dell’imposta sui redditi dominicali e agrari: sono le stime di Coldiretti, basate sui dati dell'Inps e diffuse con l'esame alla Camera del decreto Milleproroghe. "La riduzione delle imposte e degli oneri fiscali e previdenziali è una necessità per rilanciare la competitività delle imprese", ha commentato il presidente dell'associazione, Ettore Prandini. Sul resto della platea di beneficiari, l'esenzione verrà calcolata – precisano sempre da Coldiretti – in forma progressiva e riguarderà il totale delle 430 mila imprese agricole professionali e coltivatori diretti.

Il taglio è stato inserito come emendamento al Milleproroghe e prevede appunto l'esenzione totale dell'Irpef per i redditi fino a 10mila euro e un dimezzamento per quelli tra i 10mila e i 15mila euro. Il beneficio durerà per due anni. "Una esenzione più giusta che esclude i ricchi da un beneficio che per alcuni risultava un privilegio. Inoltre garantisce per due anni un sostegno che risultava prima estremamente precario non permettendo alcuna programmazione rispetto a questo dato", aveva commentato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dopo il raggiungimento di un accordo sulla questione all'interno della maggioranza.

Giorgia Meloni, da parte sua, aveva aggiunto: "Il provvedimento sull'Irpef, che è stato proposto dal governo su mio preciso indirizzo, garantisce un intervento progressivo che esenta maggiormente gli agricoltori che si trovano più in difficoltà ed esclude dal beneficio coloro che oggettivamente non ne hanno bisogno, ai quali invece negli anni passati è stato concesso, creando una disparità di trattamento rispetto ad altri italiani nelle loro stesse condizioni".

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