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Nostalgici del Far West: la Lega propone di liberalizzare le armi

Il leghista Federico Bricolo aveva cercato di infilare nel provvedimento sulle missioni all’estero un emendamento che liberalizzasse le armi. Dopo un’acceso dibattito in aula, l’emendamento è stato ritirato.
A cura di Alfonso Biondi
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Bricolo

Emendamento Bricolo, ovvero come far sì che tutti possano tranquillamente avere un'arma. Ieri il senatore leghista ha proposto di inserire tra le pieghe del decreto per il rifinanziamento delle missioni militari all'estero un emendamento che, di fatto, avrebbe abolito il "Catalogo nazionale della armi da sparo", consentendo a chiunque di comprare un'arma. Il Catalogo nazionale serve a tracciare le armi che hanno i privati: in pratica al numero progressivo di iscrizione vengono collegati la descrizione dell'arma e del calibro, il produttore e il detentore. Abolirlo avrebbe voluto dire rinunciare a questa tracciabilità, consentendo la libera commercializzazione di armi, anche potenti. Per fare un banale esempio, chiunque avrebbe potuto comperare un fucile d'assalto, quello col quale Anders Behrin Breivik ha sterminato a Utoya decine e decine di giovani.

La proposta di Bricolo ha sucitato veementi polemiche nell'aula di Palazzo Madama, costringendo il relatore Giuseppe Esposito (Pdl) a ritirare l'emendamento che verrà convertito in un ordine del giorno della Commissione. Federico Bricolo, però, non si è dato per vinto e ha promesso che la sua proposta verrà ripresentata presto sotto forma di disegno di legge. A confortarlo anche il sostegno del commilitone (è proprio il caso di dirlo) Mazzatorta, che ha difeso strenuamente il provvedimento, e del senatore del Pdl Franco Orsi che ha sottolineato l'eccessivo costo del mantenimento della struttura del Catalogo (circa 20 milioni di euro annui). Per adesso, però, non se ne fa nulla.

E' chiaro a tutti che a trarre benefici dall'emendamento sarebbero stati i venditori e gli importatori di armi. Nel settore in questione girano parecchi quattrini e abolire il "Catalogo" avrebbe sicuramente portato altissimi profitti a chi in quel mercato ci lavora. Già, ma a quale prezzo? Per la Finocchiaro si sarebbe trattato di "un favore alla criminalità organizzata", per un'analista raggiunto da La Stampa l'emendamento avrebbe permesso la strada alla costituzione di milizie armate. Certo è che, con le immagini delle stragi di Oslo e Utoya ancora negli occhi, una proposta del genere appare quantomeno intempestiva.

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