video suggerito
video suggerito

Norma “salva Berlusconi”. Renzi: “Nessun inciucio”

Il premier, dopo aver ritirato il decreto, ha commentato: “Il nostro governo non fa norme ad personam, non fa norme contra personam. Fa norme che rispondono all’interesse di tutti i cittadini”.
A cura di Davide Falcioni
703 CONDIVISIONI
Immagine

La riforma fiscale finita sotto l'occhio dei riflettori per una presunta norma "salva Berlusconi" tornerà in Consiglio dei Ministri. A renderlo noto è stato Matteo Renzi, che dopo le polemiche sollevate dal Movimento 5 Stelle ha deciso di ritirare il provvedimento che – cancellando la condanna del leader di Forza Italia – gli offriva di fatto la possibilità di ricandidarsi. Sulla vicenda avevano tuonato le opposizioni, con Lega e 5 Stelle sul piede di guerra, ma anche la minoranza dem non aveva risparmiato critiche definendo la norma "un regalo al Cavaliere previsto dal patto del Nazareno".

Un attacco a cui Renzi ha replicato: "Il nostro governo non fa norme ad personam, non fa norme contra personam. Fa norme che rispondono all'interesse di tutti i cittadini". Malgrado ciò, e alla luce delle polemiche, il decreto incriminato tornerà al Consiglio dei ministri: "Di tutto abbiamo bisogno – fanno notare dal Governo – tranne che dell'ennesimo dibattito sul futuro di un cittadino, specie in un momento come questo dove qualcuno teorizza strampalate ipotesi di scambi politici-giudiziari, anche alla luce del delicato momento istituzionale che il Paese si appresta a vivere".

Ma cosa prevedeva la norma? In un articolo si proponeva l'esclusione della punibilità "quando l'importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato". Un decreto che però sembrava cucito addosso a Berlusconi, in quanto condannato per una frode fiscale di 7 milioni di euro, pari a meno del 2% dell'imponibile di Mediaset. Se fosse stata approvata la legge avrebbe permesso all'ex premier di annullare la condanna e quindi gli effetti della legge Severino, compresa l'interdizione dai pubblici uffici. Renzi, tuttavia, ha fatto un passo indietro: "Ci fermiamo, non c'è inciucio. Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c'è problema: ci fermiamo. La norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l'elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone".

703 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views