Nordio chiede incontro a Mattarella su emergenza carceri e le opposizioni insorgono: cosa sta succedendo
Con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto l'Aula della Camera ha dato il suo via libera definitivo al decreto Carceri – già approvato dal Senato – che viene così definitivamente convertito in legge.
Nel pomeriggio, mentre era ancora il corso l'esame, si è tenuto a Palazzo Chigi un vertice presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla presenza del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Oggetto dell'incontro, fare il punto proprio sull'emergenza carceri, che per il governo è "una priorità". Oggi si è registrato l'ennesimo suicidio: un uomo di 35 anni, tunisino, con problemi di natura psichiatrica, si è impiccato nel primo pomeriggio nella sua cella del reparto isolamento della Casa Circondariale di Prato. Sale così a 65 la tragica lista dei detenuti suicidi dall'inizio dell'anno, il secondo in meno di due settimane a Prato.
"Ho prospettato al Presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al Presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio Superiore della Magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del Ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza", ha dichiarato il ministro Nordio.
Circa l'elevato numero di detenuti stranieri, il ministro della Giustizia ha confermato "l'impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l'esecuzione della pena nei Paesi d'origine".
"Auspico che l'opposizione, invece di polemizzare su posizioni sedimentate nei decenni, possa collaborare fattivamente per rendere più veloce questo percorso che riguarda, sia a livello normativo che organizzativo, la modifica della custodia cautelare necessaria per evitare la carcerazione ingiustificata, ma soprattutto per affermare la detenzione differenziata dei tossicodipendenti presso le comunità di recupero".
Opposizioni chiedono informativa urgente a Meloni e Nordio
Le opposizioni unite chiedono una informativa urgente della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul tema del sovraffollamento delle carceri. La richiesta è stata avanzata dal Pd subito dopo il via libera definitivo dell'Aula al decreto con le misure urgenti in materia penitenziaria e di giustizia civile e penale. Le opposizioni hanno contestato, in particolare, l'annuncio di nuove misure per contrastare l'emergenza-carceri da parte del ministro, secondo quanto emerso dal vertice convocato a Palazzo Chigi mentre, hanno sottolineato i gruppi di minoranza, l'Assemblea di Montecitorio votava un decreto legge sullo stesso tema.
"Mentre qui discutiamo di carceri e sovraffollamento dobbiamo subire l'onta di un ministro, che non è qui ma ha spiegato al presidente del Consiglio come risolvere il problema del sovrafollamento", ha attaccato la capogruppo Pd Chiara Braga, chiedendo l'informativa urgente. Richiesta a cui si associano Iv, Azione, M5s e Avs. "È l'ennesima presa in giro, Meloni e Nordio vengano in Parlamento a riferire. Lo spieghino a questa Camera, non alle telecamere", ha detto la deputata di Iv Maria Elena Boschi.
"Mentre alla Camera, in assenza del ministro Nordio e dei sottosegretari alla Giustizia, approvavamo in via definitiva il decreto Carceri, abbiamo scoperto dalle agenzie che il Guardasigilli e gli onorevoli Delmastro e Ostellari erano a Palazzo Chigi per un vertice sulle carceri con la premier Meloni", ha detto in Aula alla Camera la capogruppo del M5s in commissione Giustizia Valentina D'Orso. "È quindi evidente l'assoluta insufficienza del provvedimento appena licenziato ed è altresì urgente che la presidente del Consiglio venga in Aula per rendere un'informativa. Se il Governo pensa di trattare in questo modo il Parlamento si sbaglia di grosso".