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Non solo lo Ius Soli, l’ostruzionismo rischia di far saltare anche il biotestamento

La legge sul biotestamento rischia di essere rinviata come lo ius soli. In calendario è prevista per il prossimo 25 luglio in Aula, ma potrebbe essere rinviata. Troppo risicata la maggioranza in Senato.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo la battuta d'arresto sullo ius soli, rinviato in autunno, anche la legge sul biotestamento rischia di saltare. La discussione sarebbe in calendario per la prossima settimana, ma il tema in Senato troverebbe una probabile opposizione della destra. Le ferie e la chiusura dei lavori del Parlamento incalzano, ma la Commissione Igiene e sanità del Senato non ha concluso la discussione generale e dovrà esaminare oltre 3mila emendamenti presentati, la maggior parte da Alternativa popolare. "Se la Commissione sarà in grado di terminare il lavoro di votazione sugli emendamenti lo faremo", così ha commentato Emilia de Biasi, del Pd, relatrice della legge.

Il Ddl, approvato alla Camera lo scorso aprile con 326 sì e 37 no, aveva trovato il consenso di Pd, M5s, Sinistra italiana e Mdp. Hanno votato contro invece Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Ap di Alfano. Ma la battaglia al Senato è resa più difficile dagli squilibri delle forze in campo: la sensazione è che Ap e Ala stiano virando sempre più verso Forza Italia e Berlusconi, mentre è evidente che le divisioni all'interno della sinistra, con la spaccatura perpetuata da Mdp, stiano facendo vacillare la maggioranza al Senato. Se lo ius soli è stato bloccato perché fortemente destabilizzante e divisivo, anche la legge sul biotestamento rischia di essere un boomerang per il Governo. Emilia de Biasi del Pd, fa sapere con un tweet che: "C'è la possibilità di mandare il testo in Aula senza mandato del relatore, direttamente al giudizio dell'aula".

Nel testo è esplicitato il divieto di accanimento terapeutico e il diritto per il paziente di abbandonare la terapia, ma è prevista anche la possibilità di obiezione di coscienza per i medici, che non saranno così costretti a staccare la spina. Il provvedimento ha fatto infuriare i cattolici, a causa dell'obbligatorietà per le cliniche private convenzionate con il sistema sanitario nazionale, anche per quelle apertamente cattoliche, di applicare le nuove norme. Non potranno quindi chiedere alle Regioni di essere esonerate. La legge doveva arrivare in Aula già il 27 giugno, ma è slittata al prossimo 25 luglio. Dopo che sono trascorsi 10 anni dalla morte di Piergiorgio Welby, e a pochi giorni dall'imputazione coatta di Marco Cappato, l'esponente dei radicali accusato di istigazione al suicidio per aver condotto in Svizzera Dj Fabo, la legge sul biotestamento continua a procedere a singhiozzo.

È possibile che il blocco paventato per la legge sul fine vita non sia l'unico. Sulle cosiddette "leggi di civiltà", così definite da Matteo Renzi, probabilmente oltre allo ius soli, si areneranno anche il Codice antimafia e il ddl sugli orfani per femminicidio. E non è detto che con questo rallentamento si arrivi a discuterle entro la fine della legislatura: dopo la pausa estiva infatti, che inizierà il prossimo 4 agosto, secondo l'Ansa rimarranno al Parlamento solo 45 giorni effettivi prima delle prossime elezioni in primavera, tra legge Finanziaria e interruzioni natalizie. Poi con ogni probabilità verranno sciolte le Camere, entro metà febbraio.

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