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Non solo Carta d’identità elettronica e Spid, cos’è il nuovo portafoglio digitale e come funziona

Il progetto di portafoglio digitale dovrebbe permettere di raccogliere non solo la propria identità digitale, ma anche documenti come patente e tessera sanitaria, in un’unica app protetta, per semplificare tutte le interazioni con la pubblica amministrazione. Il lancio è previsto nel 2024.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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Il portafoglio digitale è la novità che potrebbe mettere da parte, per il momento, il dibattito sulle identità digitali in Italia. Nelle ultime settimane, gli uffici tecnici del governo hanno lavorato per rendere più semplice l'utilizzo della Carta d'identità elettronica: adesso, l'identità digitale collegata alla Cie si può usare anche per accessi di livello 1 e livello 2, cioè senza avere in mano la carta fisica ma solo con il proprio telefono e una password.

Lo scopo è rendere la Carta d'identità elettronica sempre più competitiva nei confronti dello Spid, l'identità digitale più diffusa e nettamente più utilizzata in Italia. L'intenzione dichiarata del governo è di arrivare a superare lo Spid, ‘spegnendolo' oppure integrandolo con la Cie, in modo comunque da avere una sola identità digitale a livello nazionale, gestita dallo Stato e non da aziende private come lo Spid. Ma, come detto, il lavoro dei tecnici si concentra anche su un'altra novità: il nuovo portafoglio digitale.

Il Dipartimento per la trasformazione digitale, un organo della presidenza del Consiglio, è all'opera da diverso tempo per realizzare un prototipo del portafoglio. Si tratterà di un modo semplificato per avere sempre con sé i principali documenti che si usano con la pubblica amministrazione: inizialmente patente di guida, tessera sanitaria e tessera elettorale, ma successivamente verranno aggiunti anche altri documenti, e ci potrebbe anche essere la possibilità di integrare i propri dati bancari e gestire pagamenti.

Nella pratica, si tratterebbe di una nuova sezione dell'app IO, già utilizzata per diversi servizi della Pa. All'interno si troverebbe il "IT Wallet", un portafoglio con dentro i documenti già menzionati, a cui con il tempo si potrebbero aggiungere anche la Carta europea della disabilità e anche attestati come il titolo di studio. L'app IO si può utilizzare accedendo sia con Spid che con Carta d'identità elettronica. In questo modo, si creerà un sistema integrato che permette di utilizzare sia la propria identità digitale che tutti i documenti ad essa collegati.

L'idea del Dipartimento è di lanciare una versione di test a breve, in modo da poter allargare il servizio a tutti nella prima metà del 2024. Vincenzo Fortunato, responsabile di programma, ha detto che c'è l'intenzione di anticipare i tempi sul progetto europeo di portafoglio digitale, che è ancora in discussione. L'Italia "intende approdare a un sistema che sarà popolato anche dalle identità Spid", ha garantito Fortunato. Il vantaggio della Cie è che permette un livello di sicurezza più alto, il livello 3, quello in cui bisogna usare la carta fisica – insieme a un lettore di smartcard per il computer, o a uno smartphone con sensore nfc – e che permette di effettuare operazioni delicate come la firma di un documento o la gestione di operazioni bancarie. Al contrario, lo Spid non garantisce a tutti gli utenti un livello 3 di sicurezza.

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