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Non più di 2 ospiti a casa anche dopo il 6 gennaio: governo vuole prorogare limiti a visite

Il governo pensa di prorogare fino al 15 gennaio la norma che vieta di ospitare all’interno della propria abitazione più di due persone non conviventi. Si tratterebbe di una proroga della misura già introdotta per le festività natalizie per evitare assembramenti nelle abitazioni private, anche dopo il 6 gennaio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il governo pensa di confermare il limite sugli ospiti che possono essere invitati nelle abitazioni. Massimo due persone non conviventi, così come avvenuto durante le festività natalizie, fino al 15 di gennaio. Con una proroga rispetto alle regole previste fino al 6 di gennaio per le festività natalizie. L’ipotesi è emersa durante il vertice tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capidelegazione di maggioranza, con il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e i membri del Comitato tecnico-scientifico. La misura era prevista nel decreto di Natale ed è in scadenza il 6 gennaio, ma potrebbe essere prorogata fino al 15, quando dovrebbe poi entrare in vigore un nuovo provvedimento. A casa, quindi, in caso di conferma di questa regola, non potrebbero essere ospitate più di due persone non conviventi, esclusi i minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti.

No a spostamenti tra Regioni fino al 15 gennaio

Il governo sta valutando l’ipotesi di rendere tutta l'Italia zona arancione nel weekend del 9 e del 10 gennaio, con la conseguente chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo, e con la possibilità di restare aperti solo per l’asporto e le consegne a domicilio. Dal 7 al 15 gennaio, invece, verrebbe consentito lo spostamento tra Regioni solamente per ragioni di stretta necessità. Inoltre si sta valutando l’ipotesi di anticipare il coprifuoco alle 20 (attualmente entra in vigore alle 22).

La preoccupazione per i ritardi nelle vaccinazioni

Durante la riunione è emersa anche un’altra preoccupazione, quella relativa alle vaccinazioni. Timore che sembra riguardare soprattutto alcune Regioni, che finora mostrano ritardi nella somministrazione delle prime dosi arrivate in Italia. L’attenzione del governo sembra concentrarsi soprattutto sulla Lombardia, tra le Regioni partite più a rilento con le prime vaccinazioni. Durante l’incontro tra Conte e i capidelegazione è stata espressa preoccupazione proprio sulla Regione guidata da Attilio Fontana.

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