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News su migranti e sbarchi in Italia

Non esiste alcun pull factor, i soccorsi in mare non incidono sulle partenze dei migranti: lo studio

Uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Nature afferma che la presenza dei soccorritori in mare non ha alcuna influenza sulle partenze dei migranti: il pull factor di cui spesso parla la destra non esiste.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il pull factor non esiste. A confermarlo è uno studio pubblicato oggi sulla rivista scientifica Nature, una delle più prestigiose al mondo, che di fatto smentisce anni di propaganda della destra italiana. La teoria dei taxi del mare, secondo cui i migranti sarebbero incentivati a partire perché consapevoli che verranno salvati dalle navi umanitarie delle Ong, viene così smentita per l'ennesima volta. Lo studio, tra l'altro, si occupa proprio della rotta che porta dall'Africa all'Italia. E già dal titolo non lascia spazio a interpretazioni: "La ricerca e il salvataggio nella rotta del Mediterraneo centrale non induce alla migrazione".

Partendo dall'idea di verificare la teoria che vuole che le attività di salvataggio e ricerca, che siano condotte dagli Stati o da privati, influenzino i flussi migratori, lo studio è arrivato a verificare esattamente l'opposto. Tre i periodi analizzati: l'era Mare Nostrum, con le operazioni di salvataggio condotte dagli Stati, poi il periodo in cui a salvare i migranti erano le organizzazioni umanitarie, poi l'epoca degli accordi con la Libia, ancora in vigore, e i respingimenti della Guardia costiera di Tripoli.

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Secondo lo studio, la Guardia costiera libica sì, ha influenzato le partenze. Con i metodi che tutti conosciamo. Si legge nell'articolo:

Un confronto tra le serie temporali osservate e previste nei periodi post-intervento suggerisce che le politiche di respingimento abbiano influenzato il flusso migratorio, ma che i periodi di ricerca e salvataggio non abbiano prodotto una differenza percepibile tra il numero osservato e quello previsto di tentativi di attraversamento. Quindi non troviamo riscontro sul fatto che la ricerca e il salvataggio siano il motore della migrazione irregolare.

Insomma, non c'è nessuna differenza nel tasso dei tentativi di attraversamento. I migranti che mettono a rischio la propria vita partono per altre ragioni, non certo perché c'è qualcuno a salvarli.

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