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Non è vero che la protezione speciale per i migranti esiste solo in Italia, come dicono Salvini e Meloni

Meloni e Salvini sostengono che la protezione speciale concessa ai richiedenti asilo sia un “unicum” italiano. In realtà in Ue altre 18 Paesi hanno una complementare di protezione.
A cura di Annalisa Cangemi
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La protezione speciale, che il governo ha annunciato di voler eliminare, non esiste solo in Italia. Ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha confermato la stretta sull'accoglienza dei migranti: "Ho come obiettivo l'eliminazione della protezione speciale, perché si tratta di un'ulteriore protezione rispetto a quello che accade al resto d'Europa".

Anche la Lega ha annunciato che il governo abolirà la misura: "La protezione speciale è un unicum italiano che crea condizioni attrattive per l'immigrazione: la azzereremo", ha dichiarato venerdì il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni. In realtà le cose non stanno così, e il permesso di soggiorno per protezione speciale per i migranti, che è una forma di protezione in Italia che spetta ai richiedenti asilo che non hanno le caratteristiche per ottenere né lo status di rifugiato né la protezione sussidiaria, è uno strumento presente e utilizzato anche in altri Stati. Semplicemente assume nomi diversi. Ma questo non significa di certo che non esistano forme complementari di protezione.

Come ricorda anche Filippo Miraglia, vicepresidente Arci, nell'Unione europea ci sono 18 Paesi su 27 che hanno una forma complementare di protezione, che quindi aggiunge un terzo permesso di soggiorno ai due che derivano dalla Protezione Internazionale, quest'ultima uguale in tutta l'Ue. La protezione speciale è concessa infatti al cittadino straniero richiedente asilo nei casi in cui la Commissione Territoriale non gli riconosca né lo status di rifugiato né la protezione sussidiaria, ma allo stesso tempo ritenga che non sia possibile il suo allontanamento dal territorio nazionale, perché rischierebbe la vita. Nel 2022 sono stati in tutto 10.865 i beneficiari, il numero più alto tra le 3 tipologie di protezione.

Miraglia ha ricordato che l'ufficio legislativo del Senato, in occasione della conversione in legge del decreto Sicurezza voluto da Salvini, DL 113/2018, ha pubblicato un dossier che è ancora rintracciabile a questo link: nel dossier in questione, da pagina 47 in poi, vengono riportati gli approfondimenti legislativi di ogni singolo Paese, in totale 18 Paesi. Vengono menzionati: Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia, Ungheria.

A dimostrazione del fatto che a differenza di quanto ha cercato di sostenere il sottosegretario Molteni, la Lega è a conoscenza del fatto che la protezione speciale non è affatto un "unicum" italiano, e che, come sottolinea il responsabile immigrazione di Arci, "non siamo soli in Europa ad avere una forma complementare di protezione".

Per cancellare la protezione speciale per i richiedenti asilo, al Senato i gruppi di maggioranza hanno già fatto sapere che presenteranno un emendamento al decreto Cutro, che ora è all'esame della commissione Affari costituzionali del Senato, e che dovrebbe arrivare in Aula martedì 18 aprile.

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