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Non ci sarà lockdown nazionale ma altre Regioni rischiano di diventare zona arancione o rossa

Un nuovo lockdown, come quello della scorsa primavera, è da escludere. Ma sono diverse le Regioni che rischiano di diventare zona arancione o rossa. Non prima di venerdì, ha spiegato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, quando arriveranno nuovi dati per il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità. A rischio ci sono Campania, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Non ci sarà un nuovo lockdown nazionale, come quello della scorsa primavera, o almeno non è al momento all'orizzonte. Diverse Regioni sono però a rischio, e potrebbero passare molto presto in zona arancione o rossa, con un inasprimento delle misure restrittive. In bilico ci sono Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Campania, con l'ultima da giorni sotto la lente d'ingrandimento e decisioni che sembrano sempre prossime ma non arrivano mai. Ieri sera si aspettava l'annuncio proprio per la Regione governata da Vincenzo De Luca, ma alla fine è rimasta zona gialla. Sulle Regioni a rischio, però, la decisione non dovrebbe arrivare in giornata, né in serata o nei prossimi giorni. Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha spiegato ieri sera che non ci saranno nuovi aggiornamenti per il cambiamento di zona e l'inasprimento dei divieti e misure restrittive prima di venerdì.

"Domani non succede nulla", ha detto Boccia intervistato a Cartabianca, su Rai 3. Nessun colpo di scena e nessun nuovo cambiamento di colore, dopo che lunedì sono passate in zona arancione Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. Il ministro ha precisato che il monitoraggio è in corso e i nuovi dati arriveranno venerdì. A quel punto "probabilmente ci saranno nuove restrizioni, e così accadrà ogni settimana", ha continuato Boccia. Intanto l'Istituto superiore di sanità tiene sott'occhio le quattro Regioni a rischio, pronto a chiedere già venerdì il cambio di colore.

La polemica sui dati incompleti, trasmessi dalle Regioni, non si ferma. Boccia ha spiegato che "se c'è buona fede si approfondisce e sarà fatto ciò che serve". La Campania resta in bilico, conferma il ministro. "Bisogna intervenire sulla curva dei contagi, senza chiudere per forza". Ciò che è più importante, secondo il ministro per gli Affari Regionali, è comprendere la tenuta del sistema sanitario sul territorio, e questo si può valutare con il monitoraggio settimanale. Se le reti sanitarie reggono, allora si può andare avanti. "Escludo un lockdown come marzo e aprile – ha concluso Boccia – ma potrebbero arrivare misure più restrittive".

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