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“Non andremo in spiaggia con le barriere in plexiglass”: Franceschini boccia la proposta

Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini assicura che quest’estate non andremo in spiaggia con le barriere separatorie in plexiglass: “Ho visto questa idea e la trovo orribile e francamente impraticabile. Ho chiesto al comitato scientifico di indicare prescrizioni per le spiagge, distanze tra ombrelloni, sanificazione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Come andremo al mare quest'estate, quando il virus sarà ancora presumibilmente in circolazione, è una questione ancora aperta. Governo e Regioni ne stanno discutendo in queste settimane per trovare la migliore soluzione, che permetta agli italiani di godersi un po' di relax sotto l'ombrellone, ma in sicurezza, per evitare che le spiagge si trasformino in potenziali luoghi di contagio.

Salvare le ferie degli italiani, e il settore turistico piegato da mesi di magra, e limitare il più possibile i rischi, questa è la grande sfida. Per vincerla ci sono diverse ipotesi allo studio. Tutte prevedono un contenimento dell'afflusso in spiaggia, e il distanziamento sociale, con diverse modalità: si va dai lidi a numero chiuso alle prenotazioni online delle postazioni sotto l'ombrellone, con l'impiego di controllori per vigiliare sul rispetto delle norme da parte dei bagnanti. Obbligatoria poi la sanificazione giornaliera di sdraio e lettini.

Questa mattina il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, in un'intervista su la Repubblica', ha però chiarito che non verranno utilizzata le tanto discusse barriere in plexiglass, idea che già molte Regioni, come Sicilia, Marche, Liguria, Lazio, Calabria, avevano già bocciato: "Ormai è chiaro che non ci sarà un giorno in cui il Paese, come d'incanto, tornerà di colpo alla normalità. Avremo un periodo di tempo, fino al vaccino, in cui dovremo cambiare le nostre abitudini di vita: nel lavoro, nel tempo libero, nei trasporti e così anche nelle vacanze. Le faremo, ma dovremo rispettare limiti e regole".

"Ho visto questa idea del plexiglass e la trovo orribile e francamente impraticabile. Ho chiesto al comitato scientifico di indicare prescrizioni per le spiagge, distanze tra ombrelloni, sanificazione, per dare agli stabilimenti balneari il tempo di organizzarsi. Poi dobbiamo affrontare il tema dei controlli nelle spiagge libere", ha spiegato.

Il governo è al lavoro anche sul piano ‘Viaggio in Italia', con un massiccio investimento sul turismo interno, e già nel prossimo decreto il ministro chiederà "crediti d'imposta per locazioni e per compensare le perdite di fatturato" e "risorse sia per l'adeguamento e la sanificazione delle strutture che per la promozione".

L'idea del bonus vacanze per le famiglie "è quella di uno strumento per aiutare le persone con figli a carico e con reddito medio basso ad andare in vacanza, mettendo a loro disposizione una somma da spendere in strutture turistiche, dagli alberghi agli stabilimenti balneari. Un modo per aiutare imprese e famiglie insieme. Ma è presto per dire se saranno 500 euro a famiglia o una cifra più bassa ma a persona".

È probabile che quest'anno il turismo dall'estero, che rappresenta la metà del fatturato, non ci sarà in Italia. Ma non si può prevedere ancora quanto durerà la chiusura dei confini: "Dipenderà dall'andamento epidemiologico e dalle scelte degli Stati. Ho partecipato ieri al G20 del Turismo e lunedì avrò la riunione dei ministri Ue. Le preoccupazioni e la voglia di ripartire sono le stesse per tutti, ma il turismo internazionale quest'anno non ci sarà", ha spiegato Franceschini.

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