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Nomine Ue, settimana decisiva: cosa deciderà Meloni su Ursula von der Leyen e come voterà l’Italia

Si apre una settimana decisiva per le nomine europee: la plenaria si apre domani, martedì 16 luglio, con la riconferma quasi scontata di Roberta Metsola alla guida del Parlamento Ue. Poi giovedì 18 luglio il voto su Ursula von der Leyen a scrutinio segreto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si è aperta una settimana decisiva per le nomine dei top jobs, e in particolare per la riconferma eventuale della guida della Commissione Ue: Ursula von der Leyen domani avrà un importante confronto con la delegazione di Ecr, a cui illustrerà il programma che intende portare avanti per la riconferma del suo ruolo di capo dell'esecutivo Ue. Dopo il confronto ci dovrebbe essere un colloquio con Giorgia Meloni, in vista del voto di giovedì 18, che avverrà a scrutinio segreto, a partire dalle 13.

Il governo chiede una vicepresidenza e un portafoglio di peso per l'Italia. Meloni punta a un commissario che abbia una delega con poteri regolatori esclusivi e un budget di spesa. In ballo ci sono Concorrenza, Mercato interno, Bilancio e Affari economici, e il nome papabile resta sempre quello del responsabile degli Affari Ue, per le politiche di coesione e per il Pnrr Raffaele Fitto. Ecr potrebbe assicurare a von der Leyen un pacchetto di voti che potrebbero mettere al sicuro il suo bis di von der Leyen, ma è ancora tutto da decidere, e le trattative sono in evoluzione. E soprattutto non è escluso l'intervento di franchi tiratori, che potrebbero emergere anche tra le fila di S&D e Renew: l'obiettivo di Ursula von der Leyen è quello di raggiungere 400 voti, una soglia che le permetterebbe con sicurezza di superare la quota 361, la maggioranza necessaria.

Per il momento comunque i 78 eurodeputati di Ecr non voteranno in modo compatto. Nel gruppo dei Conservatori e riformisti infatti hanno già annunciato il voto contrario a Ursula von der Leyen le delegazioni di Polonia, Romania e Francia. Mentre la delegazione belga e quella ceca sono orientate verso il voto favorevole.

Se Tajani, con il Ppe, ha già annunciato il pieno sostegno a Ursula von der Leyen, lo stesso non si può dire della Lega di Salvini, il quale ha già dichiarato che non ha intenzione di votare per von der Leyen "che ha guidato una delle Commissioni peggiori". Dopo le polemiche sull'invio delle armi in Ucraina, il centrodestra si spaccherà ancora una volta sulla politica estera. Meloni potrebbe decidere in continuità con l'ultimo Consiglio Ue: in quel caso ha optato per l'astensione su Ursula von der Leyen, mentre ha votato contro Antonio Costa e Kaja Kallas.

Scontata invece appare la rielezione di Roberta Metsola alla guida del Parlamento Ue: la plenaria si aprirà martedì con la sua riconferma per altri due anni e mezzo. Per le è assicurato il sostegno di tutte le delegazioni italiane, dalla Lega a Fratelli d'Italia, dal Pd al M5s.

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