Nomine Ue, Conte: “Scelta equilibrata, a Italia commissario economico e vicepresidenza”
Per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, le scelte del vertice europeo sulle nomine nelle istituzioni comunitarie si sono rivelate “molto equilibrate”. Il Consiglio europeo ha scelto di proporre come candidati da sottoporre al voto del Parlamento: Ursula von Der Leyen alla Commissione, Christine Lagarde alla Bce, Charles Michel al Consiglio europeo e Josep Borrell Alto rappresentante degli affari esteri. Secondo quanto spiega Conte in conferenza stampa, “l’Italia ha potuto rivendicare la garanzia di un commissario di alto rilievo economico e di una vicepresidenza” della commissione: “Questa garanzia io ieri non l'avevo”, spiega il presidente del Consiglio. Che assicura, inoltre, che l’Italia otterrà anche “un posto nel board” della Banca centrale europea. Per quanto riguarda l'esecutivo comunitario, Roma chiederà il commissario alla Concorrenza e sarà la Lega a indicare la figura che andrà a Bruxelles.
Conte ricostruisce la trattativa di questi giorni e parte dalla proposta di Timmermens – esponente socialista olandese – alla presidenza della Commissione: “Andava fuori dal mandato di Tusk – afferma il presidente del Consiglio – era un modo di procedere inaccettabile. L'ho detto molto chiaramente ai miei colleghi. Rappresento un paese che supera i 60 milioni di abitanti, L'Italia è un paese fondatore dell'Unione, ma questo è un discorso molto relativo. Se fosse stato un paese più piccolo sarebbe stata la stessa cosa. Anche i paesi più piccoli hanno la stessa dignità. Se si forma una decisione si deve formare nel dialogo e rispetto reciproco”. Conte afferma ancora che Timmermans “ha un ottimo profilo, ma mi è stato presentato in un pacchetto non negoziabile. Per me questo è inaccettabile”.
Conte rivendica di esser riuscito a bloccare l’alleanza franco-tedesca sulle nomine, nonostante le due poltrone più importanti siano andate proprio a Germania e Francia: “Sono lieto del fatto che ieri per la prima volta un blocco così consistente franco-tedesco arricchito da Paesi nordici e dal sostegno delle famiglie politiche principali, è stata messa in discussione”. Altra rivendicazione riguarda il ruolo futuro di Roma: “L’Italia potrà orientare la nuova politica economica e sociale dell'Unione europea. Era quello che avevo richiesto: guardiamo ai profili e alle figure. Non avevo davanti un foglio bianco e il mio dream team ma la composizione di vertice dell'Ue è molto equilibrata”.
Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, commenta le nomine europee da Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore statunitense in Italia: “Adesso sarà fondamentale quale ruolo avrà l'Italia che a questo punto vanta un grandissimo credito. Non sono importanti i nomi ai vertici di Commissione Ue e Bce ma il portafoglio, sicuramente economico, che avrà l’Italia”. Arrivano, invece, pesanti critiche dal Pd con il segretario Nicola Zingaretti: “Credo che il governo italiano abbia perso una grande occasione. Quella di Timmermans era una candidatura di una linea politica che chiedeva lavoro, crescita e sviluppo e voleva un'Europa al servizio delle persone e un'Europa sociale. Nell'essersi, Salvini e gli altri, schierati contro un'Europa del lavoro, crescita e sviluppo per avere una Commissione guidata in questo modo è un autogol per l'Italia. Ha vinto la faziosità del giudizio. Non abbiamo contato nulla, e se abbiamo contato qualcosa abbiamo fatto un clamoroso autogol”.