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Nodo trasporti, Regioni ad Azzolina: “Irresponsabile dire no a didattica a distanza per superiori”

Braccio di ferro tra Regioni e governo sul nodo traporti. Regioni contro Azzolina: “Abbiamo proposto al Governo la didattica a distanza per le scuole secondarie superiori per diminuire i picchi di utenza nelle grandi aree urbane. Il ministro Azzolina, in modo sbrigativo ed irresponsabile, ha frapposto un netto diniego”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il nodo trasporti continua a far discutere, dopo che il nuovo dpcm, approvato oggi, non ha previsto una riduzione della soglia massima dell'80% per la capienza sui mezzi pubblici. Alcune Regioni, Veneto in testa, hanno chiesto di reintrodurre la didattica a distanza per le scuole superiori, per limitare il sovraffollamento sui mezzi pubblici, soprattutto per le ore di punta. La proposta prevedeva di riprendere con l'insegnamento a distanza almeno per gli ultimi 2-3 anni delle superiori, anche a giorni o a settimane alterne. Ma la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina si è opposta. E ora le Regioni sono sul piede di guerra.

"Abbiamo proposto al Governo la didattica a distanza per le scuole secondarie superiori per diminuire i picchi di utenza nelle grandi aree urbane. Il ministro Azzolina, in modo sbrigativo ed irresponsabile, ha frapposto un netto diniego", dicono fonti della Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni in merito al braccio di ferro sul trasporto pubblico. "Gli scuolabus sono di competenza dei Comuni e pare che ancora non siano state erogate le risorse. Ma questo riguarda l'Anci".

"In merito alla questione dei trasporti non c'è una proposta delle Regioni al Ministero delle Infrastrutture. Se non diminuisce l'utenza per abbassare la capienza occorre incrementare le linee, ma non sono all'orizzonte stanziamenti aggiuntivi su questo. Per passare all'azione occorre avere materialmente le risorse necessarie", avvertono. "Domani – viene fatto sapere dagli stessi ambienti – ci sarà una riunione preliminare con il Ministro De Micheli, poi saranno fatte valutazioni in sede conferenza delle Regioni".

La Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni ha tracciato un bilancio sulle risorse finora ricevute, sulla loro effettiva destinazione e su quanto ancora non sarebbe stato assegnato riguardo ai fondi già stanziati: "Con il dl rilancio – spiegano le fonti all'Ansa- sono stati stanziati 500 milioni per rimborsare le aziende dei mancati ricavi per la diminuzione di passeggeri a causa dell'emergenza Covid. E con il Dl di agosto erano stati stanziati ulteriori 400 milioni, sempre per mancati ricavi. Ma – viene sottolineato – 300 milioni di queste stesse risorse sono state poi destinate ai servizi aggiuntivi, ovvero per le ulteriori linee introdotte allo scopo di gestire la minore capienza di carico dei mezzi. Il governo ha preso l'impegno di reintegrare il fondo dei mancati ricavi di questi 300 milioni sottratti per i servizi aggiuntivi, con uno stanziamento nella prossima legge di bilancio: nelle prossime settimane – viene riferito – ci sarà un Decreto che assegnerà subito 150 milioni alle Regioni come anticipazione di una parte di quei 300 milioni mancanti, mentre gli altri 150 saranno erogati a rendicontazione dei primi 150".

La sottosegretaria alla Salute Zampa ha proposto di abbassare la soglia di passeggeri nei mezzi pubblici al 70%. Ma una riduzione potrebbe portare conseguenze pesanti sul traffico e sull'inquinamento, ma anche causare assembramenti tra i passeggeri in attesa, secondo uno studio dell'Asstra, l'associazione che riunisce le società di trasporto pubblico locale.

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