No Vax, No 5G e No Paura: ecco Vita, la lista di Cunial contro la dittatura sanitaria
No vax, No 5G, No paura. C'è un po' di tutto nella lista unitaria Vita, presentata da Sara Cunial pochi giorni fa e già in fermento per la corsa contro il tempo per la raccolta firme. Serve infatti un'impresa per presentarsi alle elezioni politiche del 25 settembre: il numero di firme è stabilito in base ai collegi plurinominali – 1.500 ciascuno – ma dimezzato per via del voto anticipato, per un totale di 36.750 firme per la Camera e 19.500 per il Senato. Perciò i canali Telegram della deputata ex 5 Stelle – salita alla ribalta per gli episodi che l'hanno vista protagonista nella legislatura in scadenza – e quello del neonato partito aggregatore non sono mai stati così intasati di inviti, richieste di sostegno e proposte elettorali.
Tra un comunicato in inglese, uno in spagnolo e uno in portoghese, arriva il virgolettato di Cunial:
Stiamo unendo i movimenti spontanei, le associazioni, i comitati e le sigle che in questi ultimi due anni e mezzo hanno dato vita alla resistenza italiana con forza d’animo, coraggio e coerenza per contestare dal basso le politiche liberticide dei Governi Conte e Draghi che, con la complicità di tutti i partiti e delle finte opposizioni, ci hanno spinto nella sospensione delle libertà e dei diritti costituzionali.
Ed ecco a voi la nuova – autoproclamata – resistenza italiana:
Vogliamo cambiare radicalmente il paradigma per rispondere alla loro tetra cultura della morte con una visione armonica votata esclusivamente alla vita da donne e uomini liberi. Parteciperemo alle prossime elezioni politiche per portare in Parlamento i cittadini che eroicamente non si sono piegati, resistendo in nome dei valori naturali dell’umanità. Nella preparazione delle liste elettorali candideremo cittadini per bene, stiamo selezionando le candidature e le collaborazioni di quanti, eccellendo nei propri talenti, intendono consapevolmente mettersi a disposizione della comunità nazionale: le nostre pregiudiziali politiche sono sui conflitti d’interessi con industrie e multinazionali, l’appartenenza a logge segrete e deviate, lobbisti, ambienti corrotti ed estremisti.
Chi c'è nella lista Vita di Sara Cunial
I fondatori di Vita – che è solo una delle liste anti sistema che vogliono andare in Parlamento – sono sei: la deputata Sara Cunial; il consigliere del Lazio Davide Barillari, con cui Cunial occupò la sede della Regione per protesta contro il green pass; Paolo Sensini del No Paura Day; Luca Teodori del Movimento 3V, contro i vaccini; Edoardo Polacco, avvocato Sentinelle della Costituzione; Maurizio Martucci, dell'Alleanza Italiana Stop 5G. E già questo basterebbe.
Su Telegram, poi, la lista non manca di ricordare che sono con loro anche il comico Enrico Montesano – con cui Cunial presentò un partito qualche mese fa – e l'ex calciatore Gianni Rivera. Non sono fondatori, certo, ma rientrano a pieno titolo "tra i sostenitori di Vita". E vantano anche un certo consenso tra le "forze del dissenso", con tanto di sondaggio del sito di controinformazione Byoblu.
Ci sono poi i "cittadini che non si sono piegati" alla dittatura sanitaria, che vengono accuratamente scelti e presentati, sempre su Telegram. L'ultima in ordine di tempo è Renate Holzeisen, avvocato sudtirolese patrocinante in Cassazione e giurisdizioni superiori, che scende in campo così:
L’imposizione diretta e indiretta del trattamento con i sieri sperimentali, con i lockdown, con l'obbligo di portare la museruola e altre misure sfornite di evidenza scientifica ci hanno segnati. E nel frattempo siamo stati portati anche in un conflitto bellico nel quale il popolo italiano non ha alcun interesse.
Il programma di Vita: no gender, no Nato, no dad
Sul sito della lista Vita c'è anche il programma in dieci punti. Si comincia dal dire "sì alla vita come diritto inalienabile" e dalla "abrogazione di ogni norma emanata in violazione dei diritti umani". Poi comincia la parte migliore: "Abolizione di ogni ricatto sanitario, stop ai sistemi di ingegneria sociale, libertà di movimento e spostamento".
Ci sono diversi passaggi contro le "speculazioni della finanza internazionale" e i pagamenti elettronici. Basta ordini professionali e una non precisata "instaurazione della sovranità monetaria, energetica e alimentare". Sull'economia si va dalla "salvaguardia dei mestieri tradizionali" alla flat tax al 20%, fino alle "zone franche per rilanciare l'economia nel Mezzogiorno".
In geopolitica il punto centrale è l'uscita da tutto: Unione europea, Euro, Nato. A scuola niente "dad, metaverso e robotica" né "programmi d’indottrinamento gender, corpo neutro e transumano". E poi l'indipendenza della scienza dalle lobby, la scuola alternativa a casa, le "discipline complementari della salute" e la "diffusione della bellezza come nuovo paradigma culturale e sociale".
C'è anche uno spazio per l'informazione, che deve essere "libera". Perciò addio all'ordine dei giornalisti e stop al finanziamento pubblico dell'editoria. E poi no agli ogm, no all'inquinamento, no alla geo-ingegneria, no al taglio degli alberi, no al nucleare, sì alla biodinamica, sì all'acqua pubblica, sì ai beni comuni.
La salute è centrale: "Stop alla cultura della morte". Uno slogan che già abbiamo sentito. Ampia revisione del sistema sanitario nazionale, libertà di scelta, stop 5G, stop transizione digitale, minimizzazione dell'inquinamento elettromagnetico. Sulla giustizia spunta il divieto per magistrati di scendere in politica, riforma del Csm, abolizione dei Tribunali per i Minorenni.
E infine la sicurezza: "Stop all’immigrazione clandestina in tutte le sue forme attraverso l’autodeterminazione delle persone e delle comunità, per la fine di ogni tipo di neocolonialismo estrattivista".