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No, il governo non si chiama “giallo-verde” ma “giallo-blu”: ecco perché

Secondo i vertici leghisti, il nomignolo “giallo-verde” affibiato al governo M5S-Lega sarebbe sbagliato perché non tiene conto del fatto che, a seguito di una grossa operazione di restyling grafico, la Lega ha cambiato nome e simboli e ha perso il tradizionale verde padania di bossiana memoria in favore del blu elettrico di stampo salviniano.
A cura di Charlotte Matteini
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Da settimane, ormai, il governo Lega-Movimento 5 Stelle è stato soprannominato "governo giallo-verde" dalla stampa italiana, in riferimento ai tradizionali colori di bandiera che da sempre hanno contraddistinto il Movimento fondato da Beppe Grillo e il partito di Matteo Salvini. Dopo settimane, però, arriva l'altolà dai vertici del Carroccio, che spiegano che la definizione "giallo-verde" sarebbe sbagliata perché il verde non è più il colore caratterizzante della Lega ormai da molto tempo. Nel corso degli ultimi anni, infatti, almeno da quando Salvini è diventato segretario del Carroccio, lo staff di comunicazione del partito si è occupato di rivedere l'immagine della Lega, operando una sorta di extreme make over che ha stravolto non solo i colori del partito, ma anche il nome. Da un anno almeno, ormai, la Lega Nord non si chiama più Lega Nord ma solamente Lega, un'operazione di restyling del nome dovuta principalmente al fatto che Matteo Salvini ha lavorato molto per traformare il Carroccio dal vecchio partito della Padania a un partito nazionale a tutti gli effetti.

Nell'ambito di questo restyling grafico e di "rebranding", la Lega ha anche abbandonato il suo tradizionale colore verde per far spazio al "blu" elettrico ripreso da Noi con Salvini, l'iniziale costola "sudista" lanciata dal segretario del Carroccio nel 2014. Per questo motivo, dunque, i vertici della Lega in queste ultime settimane stanno facendo presente che la denonimazione "giallo-verde" sarebbe sbagliata, perché non tiene conto della grande operazione di restyling operata dal Carroccio in questi anni. Ed effettivamente, anche guardando la grafica del contratto di governo siglato da Lega e M5S, i colori dominanti sono proprio il giallo dei pentastellati e il blu dei nuovi leghisti nazionalisti.

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