No a quarantene ridotte per asintomatici, governo stoppa le Regioni: verso modifica sistema colori
Frenata del governo sulla riduzione dell'isolamento per i positivi. Il tavolo tecnico che si è tenuto ieri, con lo scopo di modificare il sistema che suddivide le Regioni italiane in fasce colorate ha fissato un punto: la richiesta dei governatori di portare a 5 giorni l'isolamento per i positivi al Covid (al momento il periodo è di 7 giorni per i vaccinati con dose booster o con 2 dosi se immunizzati da meno di 120 giorni) è stata respinta dall'esecutivo, che ha aperto però all'ipotesi di modificare le norme per il passaggio di un territorio in zona rossa.
La riunione è stata chiesta dalle Regioni, per discutere del pacchetto di misure per semplificare le normative, proposto al ministero della Salute dall'assessore alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che guida la commissione Sanità della Conferenza delle Regioni.
Al momento la Valle d'Aosta è l'unica Regione arancione, la maggior parte del Paese è in giallo, salvo qualche eccezione. I governatori sostanzialmente chiedono di cambiare il conteggio dei posti letto occupati da positivi, scorporando dal totale il numero di quelli asintomatici, che magari risultano positivi in ospedale, dopo essere stati ricoverati per altre ragioni. Secondo la federazione delle aziende sanitarie si parla di una quota del 32% di tutti i ricoveri. Una percentuale che potrebbe modificare sensibilmente il quadro, se si considera che il passaggio di fascia viene decretato considerando anche il numero di pazienti ricoverati affetti dal Covid. Il rischio che le Regioni vogliono scongiurare è il passaggio in zona rossa, che comporta restrizioni maggiori, con un ritorno al lockdown. Per far scattare la zona rossa, con le norme attuali, basta superare il 30% di occupazione delle rianimazioni, e il 40% dei posti letto nei raparti ordinari. Eliminando dal calcolo i pazienti ospedalizzati risultati positivi solo dopo il ricovero sarebbe più difficile finire in fascia rossa. Su questo il governo ha mostrato un'apertura. Non ci sarebbe invece in programma una modifica del bollettino quotidiano dei contagi Covid, con una differenziazione tra positivi sintomatici e asintomatici: secondo i tecnici del ministero un dato simile rischia di non essere attendibile, perché una persona che si dichiara asintomatica potrebbe sviluppare i sintomi poco dopo.
Le quarantene brevi non sono invece all'ordine del giorno, secondo quanto è emerso. Non ci sono ancora dati a sufficienza per diminuire il periodo previsto per l'isolamento, sebbene altri Paesi, come il Regno Unito, si siano già mossi in questa direzione.