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No a Mafia e disoccupazione, le parole del Papa in Calabria

Un futuro migliore senza criminalità e disoccupazione giovanile. Papa Benedetto XVI apre così la sua omelia a Lamezia Terme: per il Pontefice è fondamentale garantire una prospettiva di vita ai ragazzi, che spesso abbandonano il paese con la speranza di trovare lavoro all’estero.
A cura di Daniela Caruso
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Un futuro migliore per le giovani generazioni, senza mafia nè carenza occupazionale

Il Papa è arrivato in Calabria per la prima volta. Ad accogliere Benedetto XVI all’aereoporto il sottosegretario Gianni Letta, Giuseppe Scopelliti, Presidente della Regione, il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, il vescovo Luigi Cantafora e Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro. Da Lamezia Terme, il Santo Padre ha tenuto un discorso in cui ha sottolineato l’importanza della lotta alle mafie e alla disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Dal palco papale, insieme al sindaco della citta calabra, Benedetto XVI ha voluto lanciare un messaggio di speranza e di impegno da parte delle istituzioni per garantire alle nuove generazioni un futuro migliore.

I laureati e i giovani emigrano spesso dall’Italia verso i paesi esteri, per trovare un’occupazione che rispecchi le proprie aspettative e vocazioni. Come ha sottolineato il Pontefice, “I nostri giovani non hanno lavoro e prospettiva e sono costretti ad andare via”. I giovani di Lamezia Terme, in particolare, soffrono molto della mancanza di lavoro: infatti, è stimato che un giovane su due non lavora e, in questa situazione di disagio sociale, è la ‘Ndrangheta a diffondersi maggiormente, facendo leva su questa penuria occupazionale. La Mafia ingaggia spesso giovani, senza speranze e senza prospettive verso il futuro. Nella morsa delle minacce, anche gli stessi preti, ai quali spesso arrivano minacce e intimidazioni. Un peccato per una terra, come quella della Calabria, che per il clima e per il turismo, potrebbe rinascere con nuovi presupposti e migliori fini, anche guidata da una classe politica che abbia a cuore il bene della regione e che non sia collusa con la criminalità organizzata.

Come sottolinea il Papa, “Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale”, che ne inibisce, appunto, la rinascita culturale e sociale. L’omelia preparata da Papa Ratzinger fa riferimento ai passi di San Gregorio Magno e Isaia, in cui esprime il suo augurio per un futuro migliore, in cui le nuove generazioni possano vivere e agire per adempiere il bene comune e non a interessi settoriali e criminali.

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