Non crede ai cerchi e ai cerchietti, è certo che Berlusconi abbia pienamente in pugno la guida di Forza Italia. Nitto Francesco Palma, presidente della Commissione Giustizia del Senato, uno degli esponenti azzurri più ascoltati dal leader, ex Ministro della Giustizia, dialoga con fanpage.it sui temi di più scottante attualità nazionale. Da ex commissario e ex coordinatore regionale del Pdl in Campania, interviene anche sulla guerra interna al partito esplosa non appena ha lasciato la guida dei forzisti locali, che era riuscito (miracolosamente considerando ciò che sta accadendo ora) a mantenere uniti. Non manca una stoccata a Verdini.
Senatore Palma, un mese fa Forza Italia sembrava talmente forte da suggerire al Pd di alzare la soglia dell'Italicum perché si rischiava una vittoria di Berlusconi al primo turno. Oggi si parla di un partito allo sbando e a rischio catastrofe elettorale. Che è successo?
Come dice lei "si parla". I sondaggi, con poche differenze gli uni dagli altri, assegnano a Forza Italia circa il 23% e alla ipotetica coalizione circa il 36-37%. Quindi nulla pare cambiato. Salvo qualche tensione territoriale, in alcuni casi di un certo rilievo, e, come di solito accade, qualche forzatura mediatica strumentale alla composizione delle liste. In ogni caso, i conti si fanno alla fine e basta attendere due mesi per conoscere fino fondo la reale forza del Partito.
Da tecnico: quali limitazioni potrebbe effettivamente avere Berlusconi dall'affidamento ai servizi sociali e dai domiciliari rispetto alla possibilità di fare campagna elettorale? Che opzioni ci sono?
Una cosa è la detenzione domiciliare e una cosa è l'affidamento in prova. Nel primo caso le limitazioni saranno stringenti, nel secondo dipenderanno dai magistrati di Milano. Certo, il rapporto tra la magistratura milanese e il Presidente Berlusconi non induce ad ottimismo.
Però, se verranno adottati provvedimenti chiaramente tesi a impedire che il Presidente Berlusconi, leader del centrodestra, sia estromesso dalla campagna elettorale, sono certo che gli elettori, non solo quelli di riferimento, si renderanno conto della malattia della giustizia e voteranno di conseguenza. In altri termini, se ci saranno eccessi, così come accaduto fino ad oggi, il risultato sarà opposto a quello voluto da chi quegli eccessi porrà in essere.
Come vedrebbe una candidatura di uno dei figli di Berlusconi alle Europee?
Credo che il problema non esista. Proprio ieri il Presidente Berlusconi ha escluso tale possibilità.
Berlusconi viene dipinto da alcuni commentatori come offuscato nei ragionamenti, plagiato dal cerchio magico Toti-Rossi-Pascale. La sua opinione?
Viene dipinto così da chi ha interesse a farlo. Chi ha avuto modo di conoscere il Presidente Berlusconi e di frequentarlo in questi anni sa bene di che tempra è fatto. Personalmente non ricordo una sola decisione indotta o guidata da altri. Ricordo, invece, alcune decisioni che inizialmente mi sembravano errate e che poi si sono palesate del tutto esatte. Peraltro, per quel che vale, ho incontrato qualche giorno fa Berlusconi e mi è sembrato lucidissimo, determinato e, come si suol dire, assolutamente "sul pezzo".
Senatore, ma se la compagna di un politico, la sua assistente e i suoi figli sono un cerchio magico, quanti ce ne sono di "cerchi magici" in Forza Italia?
Veramente più che un cerchio magico sono un cerchio familiare. Comunque sia, seguendola nella provocazione, di cerchi ce ne possono essere anche tanti, ma sono cerchi che hanno come centro non Berlusconi, ma un soggetto che, senza averne le qualità, ambisce ad esserlo.
Il braccio di ferro della "vecchia guardia" contro il famigerato "cerchio" viene condotto con la regia di Denis Verdini?
Lo deve chiedere a lui. Certo, se fosse così, e non credo, sarebbe l'ennesimo tradimento di un uomo che deve tutto a Berlusconi.
L'avanguardia della contestazione è in Campania, il leader sembra essere Nicola Cosentino. Lei conosce molto bene la situazione: sotto la sua guida il Pdl ha stravinto le elezioni al Senato in Campania. Che sta succedendo?
Cosentino, come lui stesso ha ripetutamente detto, è fuori dalla politica attiva e si interessa solo sella sua vicenda processuale. Quello che sta succedendo non lo so, anche se la nomina di De Siano, effettuata con i metodi di sempre, non mi pare sufficiente a provocare questo trambusto. Mi auguro, soltanto, che le divisioni possano essere superate quanto prima. Per il bene del Partito e, principalmente, per il bene del nostro elettorato. Uniti si vince. Uniti si può far valere a Roma la forza elettorale della regione e così consentire alla dirigenza campana di ricoprire quei ruoli nazionali che le erano propri nella prima Repubblica.
C'è Verdini dietro la rivolta dei cosentiniani? Cosa si sta agitando dietro le quinte della ribellione a Berlusconi?
Ripeto, chiedetelo a Verdini. Non lo so e non lo credo. Certo, se fosse solo una guerra per il potere interno sarebbe di scarso rilievo e scarsamente nobile sul piano ideale. Eppure dovrebbe essere chiaro a tutti che il Presidente Berlusconi e' Forza Italia e che il Presidente Berlusconi e' il leader del centro destra perché così, in questi anni, hanno voluto gli elettori del centrodestra. C'è qualcuno, in Forza Italia e no, che crede di poter avere più consenso di Berlusconi? O di poter assurgere ad una leadership tanto condivisa?
Lei è persona informatissima sui fatti: il coordinatore De Siano l'ha scelto Francesca Pascale da sola? Non c'è stata una larghissima approvazione da parte di esponenti di punta del partito (lei compreso)?
De Siano è stato scelto da Berlusconi e tale decisione e' stata condivisa da molti. Mi scusi, ma se la scelta fosse caduta su un altro si sarebbe detto che il deus ex machina era Verdini? Tutti, dico tutti, se vogliono bene alla Campania quanto alle loro posizioni personali, trovassero un punto di incontro, lavorassero su ciò che li unisce e dimenticassero ciò che li divide. Se ciò non accadrà non ci saranno vincitori campani!
Candidature alle europee: crede che Fitto, Scajola e gli altri aspiranti debbano candidarsi?
Non è un problema che mi riguarda. Deciderà Berlusconi per il meglio
Quanto le manca la Campania?
Molto davvero, ed è anche per questo che auspico il superamento delle tensioni, così potrò tornarvi a fare politica senza essere accusato di essermi schierato o con gli uni o con gli altri.