Niente Green Pass sui trasporti locali, il ministro Giovannini: “Difficile fare i controlli”
"Sul trasporto pubblico locale abbiamo ritenuto opportuno non introdurre il Green Pass". Ad anticiparlo è il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini, intervenendo questa mattina ad Agorà su Rai 3, prima della discussione alla Camera sul decreto Green Pass. "Sarebbe estremamente difficile fare i controlli" ha spiegato il ministro. La decisione, ha precisato, è stata presa d'accordo con le Regioni a cui spetta organizzare il trasporto pubblico locale.
Sui trasporti locali capienza all'80%
Il tema è stato al centro del dibattito in vista del rientro in classe a partire dal prossimo 13 settembre e della ripresa delle attività dopo la pausa estiva. "Naturalmente – ha detto Giovannini – ci saranno criticità, soprattutto nelle grandi città". Sui mezzi pubblici come metro, tram e bus, quindi, non sarà necessario esibire il passaporto vaccinale ma resteranno in vigore le misure aggiornate allo scorso 30 agosto. La capienza massima è fissata all'80% dei posti disponibili. A questo si aggiunge l'obbligo di mascherina chirurgica o Ffp2 per i passeggeri. Il Green Pass, invece, sarà obbligatorio solo sui bus che attraversano più di due regioni.
Mezzi a lunga percorrenza
Sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza come treni, aerei e navi i passeggeri, oltre ad indossare la mascherina, avranno l'obbligo di esibire il Green Pass insieme al biglietto. Anche sui treni, come per il trasporto locale, la capienza massima è dell'80%. Fanno eccezione gli aerei in cui è consentita raggiungere la capienza del 100% grazie al sistema di filtraggio dell'aria che ne garantisce un ricambio costante.
Le risorse per il trasporto locale
Con le risorse del Pnrr, il Governo ha messo a disposizione delle Regioni circa 800 milioni di euro da destinare al potenziamento del trasporto pubblico locale. Più in particolare, 600 milioni di euro (da spendere dal 2022 al 2026) per acquistare nuovi autobus a basso impatto ambientale e 260 milioni per il rinnovamento delle ferrovie gestite dalle Regioni.