Niente elezioni per Forza Nuova: ma non è stata sciolta, mancano solo le firme necessarie
Forza Nuova non si presenterà alle elezioni politiche. Ma no, l'esclusione del partito neofascista non deriva dal fatto che sia stato sciolto, come chiedevano diverse mozioni in Parlamento dopo l'assalto alla sede della Cgil a Roma: semplicemente non è riuscito a raggiungere la soglia di firme necessarie per poter partecipare al voto. È la prima volta dal 2001, cioè dalla prima tornata elettorale celebrata dopo la nascita di Forza Nuova, che il partito guidato da Roberto Fiore non si presenta alle urne. Negli ultimi vent'anni ha sempre partecipato, anche se non è mai riuscito a far eleggere dei parlamentari.
Fiore ha puntato il dito contro la legge elettorale in vigore e le modalità con cui sono state organizzate le elezioni dopo la crisi di governo, non lasciando secondo lui il tempo necessario alle formazioni politiche minori di mettere in piedi le operazioni per raccogliere le firme o di stringere le alleanze per assicurarsi così la possibilità di partecipare.
Secondo la normativa, i partiti che non sono già presenti in Parlamento devono infatti raccogliere almeno 36 mila firme per poter presentare una lista di candidati e correre così alle elezioni. Il numero delle firme necessarie è diminuito con il taglio dei parlamentari: ora servono tra le 1.500 e le 2 mila firme per ognuno dei 49 collegi plurinominali alla Camera e altrettante per ognuno dei 26 plurinominali in Senato. In totale 73.500, ma la legge stabilisce anche che "in caso di scioglimento della Camera dei deputati che ne anticipi la scadenza di oltre centoventi giorni, il numero delle sottoscrizioni è ridotto alla metà". Di conseguenza servono almeno 750 firme a collegio, complessivamente 36.750 per potersi presentare alle elezioni.
Un numero, però, che non è stato raggiunto da Forza Nuova. Che così, per la prima volta negli ultimi vent'anni, non si presenterà al voto.