“Quanto alle esigenze cautelari, il Gip ha ritenuto significativo il fatto che Nicola Cosentino si sia attivamente interessato per l'andamento degli affari delle imprese di famiglia, circostanza finora sempre negata dallo stesso indagato e l'ulteriore circostanza costituita dalle risultanze dell'analisi di alcuni recenti tabulati telefonici che danno atto dei frequenti contatti del Cosentino, anche nel periodo in cui era agli arresti domiciliari, con importanti esponenti della politica e delle istituzioni locali e nazionali, comprovandosi in tal modo il persistente svolgimento, da parte dello stesso, di attività politica”. Questo passaggio del lungo comunicato stampa della procura di Napoli collega esplicitamente l’arresto dell’ex sottosegretario con la sua presenza sulla scena politica. Una presenza che in poche settimane si è concretizzata nella nascita di un gruppo, Forza Campania, in Consiglio Regionale. Ma come è stata accolta, questa mattina, al di là di quelli che saranno i commenti ufficiali, la notizia dell’arresto di Nick ‘O Mericano?
Verdini, Scalzi, Raia: fedelissimi nel mirino – Partiamo da Roma: a livello nazionale è ovvio che i riflettori sono puntati su Denis Verdini, il potente (ex?) uomo-macchina di Forza Italia, nonché punto di riferimento di Cosentino a livello nazionale. Inevitabile che sia lui, ora, al centro di un vero e proprio vortice di critiche. La sua ex assistente, Luciana Scalzi, consigliere regionale in Campania, fa parte dei sette “dissidenti” che hanno abbandonato il gruppo di Forza Italia per dare vita a Forza Campania. Insieme al capogruppo Paola Raia, è considerata la vera mente operativa del gruppo, il cui simbolo era stato presentato appena domenica scorsa. Un gruppo che proprio ieri aveva stretto una inedita alleanza con il Pd, che aveva portato all’elezione alla presidenza del Corecom della piddina Ilaria Perrelli, con uno schiaffo pesantissimo a Forza Italia, al coordinatore regionale Domenico De Siano e al presidente della Regione Stefano Caldoro.
Ieri i festeggiamenti per il “blitz” al Corecom, oggi la doccia gelata (anche sul Pd) – Un “blitz” festeggiato fino a tarda sera dai simpatizzanti di Forza Campania. Un’ “alleanza” che, dopo quanto accaduto oggi, mette in grandissimo imbarazzo, ovviamente, anche il Pd. Gli artefici dell’accordo di ieri sera con i cosentiniani si trovano infatti a fronteggiare critiche al vetriolo, già in queste ore, dall’interno stesso del Partito Democratico per una mossa che molti definiscono come eccessivamente spregiudicata.
Se Atene piange, Sparta non ride – In ogni caso, basta un rapido giro di telefonate per comprendere come il clima, in Campania, sia pesante e non solo tra i fedelissimi di Cosentino, ovviamente sgomenti per la notizia dell’arresto. Anche tra i più acerrimi, ma più avveduti, avversari di Nicola c’è la certezza che quanto accaduto oggi finirà con l’esacerbare ancora di più il clima. Forza Campania già domani si riunirà a Caserta per analizzare la situazione. "Non abbiamo mai rinnegato il rapporto umano e personale che ci lega a lui. E siamo convinti che la verità sarà presto accertata, anche se resta il dolore per il prezzo da pagare per ottenerla”: così una nota del gruppo. Ora i dissidenti dovranno andare avanti, anche per dimostrare che la loro battaglia politica è indipendente dall’azione e dall’apporto diretto di Cosentino. In questo senso, si prevedono tempi cupi per tutti. Un inasprimento della contrapposizione tra Forza Italia e Forza Campania, tra Caldoro e i cosentiniani, è ampiamente prevedibile. Ma a proposito di inasprimento.
Molti fedelissimi di Cosentino suggerivano il low profile: “pasdaran” sotto accusa – La divisione “cosentiniani/anticosentiniani” è molto meno netta e più sfumata di quanto si possa immaginare. Tra gli storici amici dell’ex sottosegretario c’è chi senza mezzi termini se la prende con i “pasdaran”, con chi in queste settimane ha dato luogo a una vera e propria guerra personale nei confronti di Domenico De Siano, di Silvio Berlusconi, di Francesca Pascale. In tanti, nelle scorse settimane, temevano un nuovo arresto per Cosentino, legando il rischio alla sovraesposizione mediatica e politica alla quale Nick è stato sottoposto anche, a volte, al di là della sua stessa volontà. Non erano pochi, infatti, gli amici che gli suggerivano di tenere un profilo più basso, di dedicarsi esclusivamente alla sua battaglia processuale: voci moderate, coperte dal frastuono di chi invece ha scelto la strada dell’attacco, delle urla, delle prese di posizione eclatanti, dell’attacco frontale alla dirigenza locale e nazionale di Forza Italia, da chi addirittura ventilava sui giornali la possibilità che Cosentino aspirasse a una candidatura alle Europee (eventualità sempre esclusa dal diretto interessato).
Nelle ultime 48 ore alcuni sostenitori dell’ex sottosegretario, autoproclamatisi depositari del “verbo di Nicola”, i cosiddetti “radical Nick”, avevano esultato in maniera scomposta per il coinvolgimento di De Siano nell’inchiesta sui rimborsi ai consiglieri regionali. “Cosentiniani” che paradossalmente utilizzavano provvedimenti giudiziari per sbertucciare gli avversari politici. E adesso? E adesso toccherà a loro essere sbertucciati, in un gioco al massacro che sembra non avere fine in una regione, la Campania, dove il dibattito politico è stato sostituito dall’insulto, dalla guerriglia, dalla lotta all’ultimo sangue, dall’attesa che la magistratura colpisca l’avversario interno o esterno.
Europee e dintorni: che succederà ora? Berlusconi e De Siano in campo – Una regione dove anche le elezioni europee finiranno con l’essere pesantemente condizionate da quanto accaduto questa mattina. I cosentiniani, stando alle ricostruzioni degli ultimi giorni, avrebbero dovuto “contarsi” sostenendo la candidatura di Raffaele Fitto. Un quadro scompaginato dall’arresto di questa mattina. Toccherà ancora una volta a Silvio Berlusconi, attraverso il coordinatore De Siano, tentare di rimettere ordine nel centrodestra campano. O in quel che ne resta.