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Nichi Vendola: Coalizione di emergenza democratica, Rosy Bindi premier

Il Governatore della Puglia a sorpresa sembra convergere sulla proposta lanciata tempo addietro da Bersani: “Coalizione democratica per ridare all’Italia ossigeno e Rosy Bindi ha il profilo giusto”.
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Quando il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, lanciava l’idea di una union sacrèe in funzione antiberlusconiana, una coalizione alternativa all’attuale maggioranza di centrodestra capace di aggregare tutte le maggiori forze di opposizione al di là delle storie e delle prospettive dichiarate, in molti hanno (abbiamo) sollevato dubbi e perplessità. Sembrava che il leader democratico stesse incamminandosi lungo la più classica e prevedibile strada senza uscita.  L’unico a dare credito alla proposta di Bersani  era stato Pierferdinando Casini.  Il suo “vediamo” sembrava però destinato a non scalfire le convinzioni degli altri protagonisti interessati dalla chiamata alle armi del segretario democratico.

“Mai con la sinistra”, si urlava a destra. “Mai con la destra”, si urlava a sinistra. Il tempo però sembra galantuomo con Bersani e l’evolversi della situazione giudiziaria del Presidente del Consiglio sta accrescendo notevolmente le possibilità che la “Santa Alleanza” possa effettivamente concretizzarsi. Le polemiche che animano Futuro e Libertà, sulle quali siamo intervenuti ieri, nascono infatti da una mancata, e netta, chiusura a questa opzione elettorale. Passando da un estremo all’altro dell’ipotetica coalizione, oggi è il leader di SEL, Nichi Vendola, ad oltrepassare il Rubicone con un passo importante, che arriva con un intervista a La Repubblica, diventato ormai quotidiano di riferimento per tanta parte dell’elettorato del centrosinistra . Un dèja-vu per i militanti più attempati della sinistra italiana che ricorderanno come anche i segretari del PCI nell’annunciare svolte o scelte importanti sceglievano di farlo intervenendo su L’Unità.

“Facciamo allora- ha dichiarato Vendola-  una coalizione di emergenza democratica, reclutiamo le migliore competenze giuridiche e occupiamoci delle cose fondamentali: legge elettorale, una buona norma sul conflitto d'interessi e sul sistema informativo. Poi, ognuno per la sua strada".  Con queste parole, dunque, anche Vendola risponde presente all’appello di Bersani. Arriva dopo Casini e prima di Fini, è su di lui che ora si concentreranno le attenzioni di quanti già arruolati nel nuovo esercito di liberazione nazionale. Tornando a Vendola, il Governatore pugliese,  come un saltatore costretto a rinunciare alle proprie ambizioni, abbassa l’asticella, non affronta più la questione Fini e dirige le sue attenzioni verso la Lega. E’ questa la colonna d’Ercole che non si può oltrepassare: “Per ridare all'Italia l'ossigeno che il berlusconismo le ha tolto urge rimuovere le macerie della Seconda repubblica. Ma se è genuino questo allarme bisogna evitare le inopinate aperture di credito a quei leghisti che sono un elemento centrale del degrado civile del Paese”.

E’ questa la sua risposta all’intervista a Bersani pubblicata ieri sulla Padania, l’organo di informazione ufficiale del partito di Bossi.  Ma Vendola nel suo intervento va ancora oltre. Non parla più delle primarie come strada necessaria per la costruzione di un’alternativa di popolo e lancia il nome della personalità per lui più indicata a guidare la madre di tutte le battaglie: “Rosy Bindi. Una donna che rappresenta la reazione a uno dei punti più dolenti del regresso culturale, ricopre un ruolo istituzionale-chiave come quello di vicepresidente della Camera, ha il profilo giusto per guidare una rapida transizione verso la normalità". E qui il pensiero va alla scena finale di un film di Massimo Troisi, quando l’attore napoletano, dopo aver accettato a malincuore di crescere con la compagna un figlio che non è il suo,  propone di decidere almeno il nome del bambino.

A cura di Antonio Corbo

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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