Nessuna Regione passerà in zona bianca venerdì: lontane dalla soglia 50 casi per 100mila abitanti
Per il momento, visto anche l'ultimo monitoraggio effettuato da Iss e ministero della Salute, nessuna delle Regioni italiane può ambire alla ‘fascia bianca', una zona in cui grazie a una situazione epidemiologica contraddistinta da una bassissima circolazione del virus possono riaprire quasi tutte le attività, sempre nel rispetto dell'obbligo di mascherina e del distanziamento sociale.
Per poter passare in questa fascia, è bene ricordarlo, bisogna che la situazione sia compatibile con uno scenario di ‘tipo 1′, un livello di rischio "basso" e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. L'indice Rt deve essere poi inferiore a 1.
Vediamo cosa dice l'ultimo dpcm: "Con ordinanza del Ministro della salute, adottata ai sensi dell’articolo 1, comma 16-bis, del decreto-legge n. 33 del 2020 sono individuate le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, all’interno delle quali cessano di applicarsi le misure di cui al presente articolo relative alla sospensione o al divieto di esercizio delle attività ivi disciplinate, alle quali si applicano le misure anti contagio previste dal presente decreto, nonché dai protocolli e dalle linee guida allo stesso allegati concernenti il settore di riferimento o, in difetto, settori analoghi".
In queste zone possono dunque riaprire scuole, cinema, teatri, sale da concerto, palestre, piscine; mentre bar e ristoranti possono rimanere aperti anche la sera.
Dal prossimo venerdì però, come si vede dai dati relativi alla settimana 18-24 gennaio, nessuna delle Regioni italiane potrebbe diventare bianca: il territorio più ‘virtuoso', quello più vicino a una colorazione più tenue, è la Basilicata, che nella settimana appena conclusa ha avuto un'incidenza settimanale di 60,58 casi (contro i 96 dei sette giorni precedenti). Si avvicina alla soglia dei 50, che dovrebbe però poi mantenere per tre settimane consecutive.
Al secondo posto troviamo la Sardegna (appena passata in zona arancione), con 77,89 (contro i 78 della settimana precedente). Scorrendo l'elenco si incontra la la Toscana, con 80,62 casi per 100mila abitanti. Qui l'Rt è sotto l'1 e la Regione è stata valutata con un rischio basso. Eppure è stato osservato un lieve aumento dei casi (nella settimana dall'11 al 17 l'incidenza era un po' più bassa, 72 casi per 100mila abitanti).
I valori dell'incidenza calcolati nelle altre Regioni restano preoccupanti. Nella settimana che va dal 18 al 24 gennaio tutte appaiono molto lontane dalla soglia di 50 casi ogni 100.000 abitanti: Bolzano 5781,198, Friuli 293,94, Trento 211,31, Umbria 200,22, Emilia 189, 75, Marche 183,05, Sicilia 180,46, Puglia 165,85, Veneto 152,9, Lazio 136,93, Liguria 124,46, Abruzzo 120,08, Campania 118,47, Molise 113,21, Piemonte 112,87, Lombardia 110,41, Calabria 102,66, Valle d'Aosta 93,10 casi per 100mila.