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Elezioni politiche 2022

Nessuna ipotesi ritorno campo largo con Pd e M5s insieme: Letta e Conte chiudono all’alleanza

Letta e Conte smentiscono le voci di un possibile riavvicinamento per le elezioni del 25 settembre. Il segretario dem: “Per quanto ci riguarda le alleanze sono chiuse e definite”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La rottura definitiva di Carlo Calenda, che ha spezzato il legame con il con Partito Democratico, con cui lo scorso 2 agosto aveva siglato un patto elettorale per il 25 settembre, in teoria riaprirebbe la strada a ritorno del progetto del ‘campo largo', con un riavvicinamento tra Enrico Letta e Giuseppe Conte. O almeno questo sarebbe il timore, o l'auspicio, a seconda del punto di vista, in base ai rumors di queste ore. Ieri era stato Gianfranco Rotondi a dare per primo quest'interpretazione dei fatti: "È scontato che avendo impostato una campagna elettorale con un pallottoliere, e perdendo colui che diceva ‘mai con Conte', la prima cosa che farà Letta è cercare Conte", ha detto in un'intervista a Fanpage.it, spiegando che proprio questa prospettiva ha spinto il leader di Azione a staccare la spina per tempo, in modo da riuscire a raccogliere le firme necessarie per presentare la sua lista (a meno che non si allei con Renzi, in quel caso le firme non gli servirebbero).

Calenda tra l'altro lascia intuire di aver fiutato il rischio, e lo scrive su Twitter: "Ma cari amici del Pd se la nostra presenza era così essenziale perché Enrico Letta ha sottoscritto un patto con due antitutto, sapendo cosa sarebbe accaduto? Ponetevi questa domanda. Perché vi metto per iscritto che vi ritroverete anche con 5S un minuto dopo le elezioni".

I diretti interessati però hanno già smentito. Il leader del M5s Giuseppe Conte ha scritto ieri un lungo post su Facebook, chiarendo la sua posizione: "Molti in queste ore mi chiedono cosa ne sarà del ‘campo largo' di Letta dopo il broncio di Calenda, le voraci pretese di posti sicuri di Tabacci e Di Maio, i veti incrociati e le repentine giravolte. Non spetta a me la risposta. Per parte mia posso solo dire che questo disastro politico mi sembra lontano anni luce dal progetto riformistico realizzato durante il Conte II". 
"Sono ormai settimane che sentiamo parlare di cartelli elettorali e di ripartizioni di posti. Sentiamo invocare ‘un'agenda Draghi' sperando che l'interessato si degni di scriverla e di un ‘metodo Draghi', confidando forse che anche in futuro ci sia un governo che decida senza confronto politico, limitando i passaggi in Parlamento", ha aggiunto.

E nemmeno Letta sembra essere intenzionato in questo momento a ripristinare l'alleanza con il M5s: "Per quanto ci riguarda le alleanze sono chiuse e definite. Ora pensiamo solo alla campagna elettorale, a parlare dei nostri temi, a incontrare le persone", ha detto in un'intervista a La Stampa.

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