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“Nessuna giustificazione per chi mette in pericolo i figli”: Piantedosi se la prende con i migranti

Il ministro dell’Interno commenta il naufragio di Crotone, in cui hanno perso la vita decine di migranti, molti dei quali bambini: “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vite dei propri figli”, dice Piantedosi.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I corpi senza vita di decine di bambini che riaffiorano dal mare e vengono spinti sulle coste della Calabria sono la testimonianza di una tragedia che non può lasciare indifferenti. Il naufragio di Crotone di ieri, che ha causato la morte di almeno 64 migranti – e il bilancio è provvisorio – continua a scuotere l'opinione pubblica italiana. Da mesi il governo Meloni ha deciso per la linea dura sull'immigrazione, con la guerra aperta contro le navi umanitarie e il ritorno della propaganda sugli sbarchi. Perciò la dichiarazione del ministro Piantedosi, che ha firmato un decreto che rende molto più difficile il soccorso in mare per le Ong, purtroppo non sorprende: "La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vite dei propri figli".

All'indomani di una tragedia con pochi precedenti sulle coste italiane, il ministro dell'Interno sa bene a chi dare la colpa: a chi ha deciso di imbarcarsi per un viaggio di fortuna verso una nuova vita, con la consapevolezza di rischiarla – quella vita – pur di costruirsi un futuro migliore. Sulle misure di contrasto agli scafisti che organizzano i viaggi per i migranti, Piantedosi ha aggiunto: "Ci stiamo lavorando, è un problema internazionale". Quanto all'apporto che il governo italiano chiede all'Unione europea, il titolare del Viminale ha chiosato: "Sto andando in Francia per questo". Oggi, infatti, avrà un incontro bilaterale con l'omologo francese.

Il ministro dell'Interno è stato citato dai volontari di Medici senza frontiere – che sono intervenuti sul posto – durante la conferenza stampa di questa mattina. "Lo dico con il rispetto che si deve alle vittime, con il dolore per quanto avvenuto e anche con la ferma intenzione, come richiesto dalla presidente Meloni, di non speculare su queste tragedie – ha detto Marco Bertotto, direttore dei programmi di Msf – Ma non possiamo non dire con rabbia che le prime dichiarazione della premier Meloni e del ministro Piantedosi sono poco più di un triste scaricabarile, un ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa tragedia". Per il capomissione Juan Matias Gil la tragedia di Crotone è diretta conseguenza del decreto Piantedosi.

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