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Nell’ultimo anno gli italiani hanno pagato 33 miliardi di euro di tasse in più rispetto al 2022

Nei primi undici mesi del 2023, lo Stato ha incassato 33,6 miliardi di euro di tasse in più rispetto allo stesso periodo nel 2022. Lo ha riferito la Banca d’Italia. Nel solo mese di novembre, la differenza è stata di oltre 5 miliardi di euro. Con i dati di dicembre, solitamente il mese con le maggiori entrate, la differenza potrebbe aumentare ancora.
A cura di Luca Pons
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A novembre 2023, gli italiani avevano pagato 33,6 miliardi di euro in più in tasse rispetto ai primi undici mesi del 2022. È il dato che emerge dall'ultima pubblicazione della Banca d'Italia sulla finanza pubblica. Nel solo mese di novembre, le entrate registrate per lo Stato sono state di 5,7 miliardi di euro più alte rispetto a un anno prima.

In totale, a novembre i tributi versati sono valsi 51,8 miliardi di euro. In tutto l'anno, la somma è arrivata a circa 480 miliardi. Si tratta di un aumento del 7,5% rispetto all'anno prima, ovvero, come detto, 33,6 miliardi di euro in più. Resta ancora da vedere il dato di dicembre, che tradizionalmente è il mese in cui le entrate sono maggiori a causa delle varie scadenze per i versamenti. Scadenze che quest'anno cambieranno con il nuovo calendario fiscale. A dicembre 2022, erano entrati nelle casse dello Stato 81,5 miliardi di euro.

Grazie anche alle maggiori entrate, il debito dei ministeri e delle amministrazioni centrali della Pubblica amministrazione è sceso di 12,6 miliardi. Al momento, è di 2.885 miliardi di euro. Al contrario, il debito delle amministrazioni locali (Comuni, Regioni…) e degli Enti di previdenza è rimasto praticamente uguale. Un dato importante da considerare è la "vita media residua" del debito, cioè entro quanto tempo l'Italia deve restituire questi debiti. In media, il tempo è di 7,8 anni, in linea con gli ultimi anni.

Infine, c'è la questione di chi detiene questo debito, cioè verso chi è debitore lo Stato. A ottobre 2023 (ultimo dato disponibile), proprio come un anno prima, circa un quarto del debito complessivo era in mano alla Banca d'Italia: il 24,4%. È aumentata, invece, la parte di debito che è detenuta dalle famiglie e dalle imprese non finanziarie: il 13,4% del totale, contro il 12,7% di settembre 2023.

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