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Il caso Cospito

Nel processo a Delmastro testimonia Donzelli (FdI): “Disse che documenti su Cospito non erano segreti”

Giovanni Donzelli, parlamentare di Fratelli d’Italia, è stato sentito dai giudici nel processo che vede Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, imputato per rivelazione di segreti d’ufficio. Il caso riguarda i documenti su Alfredo Cospito, anarchico detenuto in regime di 41-bis, che Donzelli recitò alla Camera.
A cura di Luca Pons
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I documenti che riportavano le attività e i colloqui di Alfredo Cospito in carcere "non erano informazioni riservate". Questo avrebbe detto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro al suo coinquilino e collega di partito Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia. Almeno, questa è la versione che oggi Donzelli ha riportato davanti ai giudici del Tribunale di Roma. Il parlamentare è stato ascoltato come testimone nel processo che vede Delmastro imputato per rivelazione di segreto d'ufficio, proprio per aver riportato il contenuto di quei documenti a Donzelli.

Il caso era nato a gennaio dello scorso anno, quando proprio Donzelli era intervenuto in Aula alla Camera. Lì aveva attaccato alcuni colleghi del Pd che avevano visitato in carcere Alfredo Cospito, anarchico detenuto in regime di 41 bis e in quel periodo nel mezzo di uno sciopero della fame per protestare contro le proprie condizioni. Nel farlo, Donzelli aveva citato delle conversazioni tra Cospito e alcuni boss mafiosi con i quali era detenuto nell'ora d'aria.

Si trattava, però, di informazioni particolarmente delicate, e molti l'avevano fatto notare. A Fanpage.it, il sottosegretario Delmastro aveva ammesso di essere stato lui a trasmetterle a Donzelli, ribadendo che si trattava di documenti non secretati. Da allora il caso è montato ed è entrata in azione la magistratura. Il processo è iniziato a marzo, e oggi Donzelli ha risposto alle domande dei magistrati.

Cosa ha detto Donzelli davanti ai giudici

"Parlando con Delmastro mi disse genericamente che Cospito aveva avuto colloqui con altri detenuti al 41 bis", poi il giorno dopo "gli ho chiesto dettagli e lui mi disse i nomi di chi Cospito aveva visto in carcere e presi appunti", ha affermato il parlamentare. Soprattutto: "Chiesi della natura di quelle informazioni dopo l'esplosione del caso e Delmastro mi assicurò che quelle notizie che mi aveva riferito non erano segrete. Lui mi disse di averlo chiesto anche al magistrato Sebastiano Ardita che gli assicurò non si trattasse di notizie riservate". Questo è uno dei punti cruciali della vicenda, e ancora non del tutto chiaro dal punto di vista normativo.

Durante l'intervento in tribunale di oggi, il pm ha fatto notare a Donzelli che le parole pronunciate alla Camera erano identiche a quelle inserite in un rapporto della polizia penitenziaria, fino agli avverbi usati. Interrogato sul perché, il deputato ha detto: "Non ho idea. Io ho riportato ciò che mi ha detto Delmastro. E ho preso appunti. Lui, quando mi ha parlato, non aveva alcun foglio. A me la fonte di Delmastro non interessa, per me la fonte è Delmastro".

Donzelli ha poi continuato: "Delmastro ha una memoria incredibile su tutto, cita anche eventi di decenni prima. Io invece ho una memoria pessima. Suppongo che Delmastro lo avesse letto il verbale del Nic [Nucleo investigativo centrale, ndr] della polizia penitenziaria, ma non lo ha letto davanti a me. Mi ha riferito delle parti. Io quel verbale non l'ho mai letto".

L'accusa di Bonelli: "In Aula disse una cosa diversa, perché due versioni?"

Sul caso ha commentato Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, dal cui esposto sulla vicenda è nato il processo a Delmastro. In particolare, il portavoce di Europa Verde ha fatto notare che Donzelli in passato aveva detto di aver letto il verbale in questione.

"Questo è quanto dichiarava il 31 gennaio 2o23: ‘Su come siano arrivati questi documenti, mi permetto di dire che questi documenti sono depositati al ministero della Giustizia, consultabili da qualsiasi deputato, non sono coperti da alcun segreto e sono stati inviati al ministero della Giustizia dal Dipartimento penitenziario. Qualsiasi deputato avrebbe potuto chiedere al ministero della Giustizia di consultare questi documenti, senza alcun segreto". Bonelli ha incalzato: "Onorevole Donzelli, può spiegare la ragione di due versioni diverse?".

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