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Nel nuovo decreto Green Pass per tutti i lavoratori, sindacati: “Governo inserisca obbligo vaccino”

In vista dell’estensione del Green Pass ai lavoratori pubblici e privati, i sindacati suggeriscono al governo la strada dell’obbligatorietà dei vaccini. “Se c’è un’emergenza sanitaria non capiamo perché non venga messo un obbligo vaccinale”, ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. Per il momento, invece, l’esecutivo preferirebbe incentivare le vaccinazioni con lo strumento del Green Pass.
A cura di Giuseppe Pastore
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Il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori da metà ottobre. La decisione del governo è attesa per oggi, dopo l'incontro con i capidelegazione di maggioranza e il successivo Consiglio dei ministri che, nel pomeriggio, dovrebbe approvare il testo del decreto unico con cui l'obbligo di certificazione verde sarà esteso ai dipendenti del settore pubblico e privato. "Se c'è un'emergenza sanitaria non capiamo perché non venga messo un obbligo vaccinale", ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri intervenendo alla trasmissione "L'Italia s'è desta" di Radio Cusano Campus. Durante l'incontro di ieri con il governo, i sindacati non hanno opposto resistenza alla certificazione verde nei luoghi di lavoro, ma hanno suggerito di percorrere la strada dell'obbligatorietà. "Il governo – ha aggiunto Bombardieri – preferisce arrivare al vaccino attraverso il Green Pass perché non possono verificare che una persona sia vaccinata per strada, ma possono farlo nei luoghi di lavoro".

Il governo preferisce il Green Pass all'obbligo vaccinale

La road map del governo, quindi, sembra essere quella di estendere il più possibile il Green Pass per raggiungere una percentuale di vaccinati tra l'80 e il 90%. Il decreto che sarà varato questo pomeriggio dovrebbe entrare in vigore nella seconda settimana di ottobre e questo potrebbe essere un invito a vaccinarsi per tutti quei lavoratori che non hanno ancora ricevuto la prima dose e che, in questo modo, potrebbero ottenere in tempo la certificazione verde per entrare a lavoro, senza doversi sottoporre a tampone. È quella che in molti, durante i dibattiti parlamentari degli ultimi giorni, hanno definito una "spinta gentile alla vaccinazione". Il tema è proprio questo: il governo non esclude di introdurre l'obbligo vaccinale, ma vi ricorrerà solo se la percentuale di immunizzati non dovesse raggiungere la soglia fissata.

I sindacati chiedono tamponi gratuiti per i lavoratori

In mancanza di obbligo vaccinale, il nodo da sciogliere resta quello del prezzo dei test su cui ieri i sindacati hanno insistito, proponendo al governo di rendere i tamponi gratuiti, almeno fino alla fine dell'anno, per i lavoratori che non intendono vaccinarsi. "Abbiamo chiesto i tamponi gratuiti perché pensiamo che i lavoratori non debbano pagare per la sicurezza sul posto di lavoro", ha evidenziato il segretario generale della Uil. "Non mi pare che ci sia questa disponibilità perché per il governo il Green Pass è un modo per aumentare le persone vaccinate", ha detto ieri Bombardieri al termine dell'incontro a Palazzo Chigi, ribadendo che "non saremo disponibili a far pagare questi costi alle lavoratrici e ai lavoratori". Non solo tamponi gratuiti: i sindacati avrebbero strappato al governo anche una promessa per le sanzioni che sarebbero previste in mancanza di Green Pass: "Abbiamo chiesto che non vengano licenziati i lavoratori – ha riferito questa mattina il segretario Uil – Ci hanno dato garanzie, ma ci riserveremo di leggere il testo del decreto".

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