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Nel Mediterraneo ci sono mille persone che aspettando un porto sicuro

A bordo della nave umanitaria Geo Barents, di Medici senza Frontiere, ci sono 558 persone. Sulla Sea Watch 3 altre 444. Sono tutte in attesa di un porto sicuro. Che cosa aspettano le autorità italiane a porre fine a questa inutile attesa? Fateli scendere”, ha scritto su twitter la Ong Mediterranea Saving Humas.
A cura di Annalisa Girardi
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Ci sono oltre mille persone in questo momento nel bel mezzo del Mediterraneo in attesa di un porto sicuro. A bordo della nave umanitaria Geo Barents, di Medici senza Frontiere, ce ne sono 558. Sulla Sea Watch 3 altre 444. "Che cosa aspettano le autorità italiane a porre fine a questa inutile attesa? Fateli scendere", ha scritto su twitter la Ong Mediterranea Saving Humas riportando gli ultimi aggiornamenti dalle navi che nei giorni scorsi hanno portato a termine diverse operazioni di soccorso e tratto in salvo centinaia di migranti che provavano ad attraversare il mar Mediterraneo per raggiungere l'Europa.

"Mentre 558 sopravvissuti a bordo della Geo Barents stanno aspettando un porto sicuro per sbarcare, 27 cadaveri sono stati trovati spiaggiati in Libia, dopo i diversi naufragi che ci sono stati negli ultimi giorni. È tempo che l’Unione europea si prenda le sue responsabilità nel Mediterraneo", hanno scritto sui social gli attivisti di Medici senza Frontiere. Che nei giorni scorsi hanno raccontato la storia di alcuni di naufraghi a bordo della Geo Barents, come quello di un ragazzo che è sopravvissuto alle violenze in Libia e ora usa l’arte per denunciare quanto subito. "Ho visto molte persone morire in Libia. Voglio denunciare ciò che sta accadendo nel Paese per far sì che altre persone non perdano la vita in mare", ha detto. Non è l’unico ad aver subito violenze in Libia. Lo staff di Medici senza Frontiere sta trattando diversi naufraghi per le ferite riportate nel Paese. Ma non solo, anche le bruciature da carburante, nausea per l’aver trascorso tanto tempo in mare e infezioni respiratorie.

Anche a bordo della Sea Watch 3 le cose non sono semplici. "Negli ultimi giorni abbiamo soccorso 446 persone. Due di loro, una madre e sua figlia, sono state evacuate per motivi medici. A bordo ne rimangono 444, sul ponte, esposte al freddo, al vento, al mare mosso. Hanno bisogno e diritto di sbarcare subito in un porto sicuro", ha scritto sui social la Ong. Un’attivista ha raccontato delle ultime operazioni di soccorso, avvenute in questi giorni di festività. L’ultima è avvenuta in seguito a una segnalazione di Alarm Phone. Quando la nave umanitaria è arrivata il gommone si stava già sgonfiando. A bordo c’era anche una donna incinta di 9 mesi. "Ci sono 444 persone che attendono un porto sicuro. Questo non è qualcosa che si assegna perché moralmente giusto nel periodo natalizio, di festa. Questo è un loro diritto. Hanno bisogno di sbarcare il prima possibile", ha concluso un attivista in un video messaggio dal ponte della nave.

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