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Nel dl Lavoro spunta un nuovo bonus per i dipendenti con figli: l’annuncio del ministro Giorgetti

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto alla Camera, ha detto che il governo inserirà nel prossimo decreto un rialzo della soglia dei fringe benefit per i dipendenti che hanno figli. L’aumento sarà valido per il 2023, ma non si conoscono ancora i dettagli sulle cifre e la durata.
A cura di Luca Pons
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Nel prossimo decreto il governo ha intenzione di "innalzare i limiti dei fringe benefit per dipendenti con figli". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia del governo Meloni, intervenendo durante un question time alla Camera.

Il fringe benefit è una forma di bonus non tassato che i datori di lavoro possono riconoscere ai loro dipendenti. Normalmente questi per legge possono essere erogati in quantità ridotta, al massimo 258,23 euro all'anno. Per chi li paga possono essere dedotti dalle tasse, mentre per chi li riceve non costituiscono reddito imponibile. Più volte negli scorsi anni sia il governo Draghi che il governo Meloni sono intervenuti per modificare questa soglia, di fatto permettendo ai dipendenti con certi requisiti di avere un bonus in busta paga.

Nel suo intervento Giorgetti non ha dato ulteriori dettagli. Si è limitato a dire che il governo "destinerà", tramite un "prossimo provvedimento di urgenza" che dovrebbe essere il decreto Lavoro in discussione il 1 maggio, "i margini di bilancio disponibili per finanziare, per l'anno in corso" due interventi: da una parte "un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi", cioè il taglio del cuneo fiscale già annunciato con il Def, e dall'altra "un innalzamento del limite dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli".

In questo modo, ha detto il ministro, il governo perseguirà "il duplice scopo di incrementare i redditi reali delle famiglie e al contempo limitare la rincorsa salari-prezzi, che renderebbe la vampata inflazionistica causata dai prezzi energetici e alimentari più sostenuta nel tempo". Insomma, è un modo per venire incontro alle famiglie che stanno subendo le conseguenze più dure dell'aumento dei prezzi, senza però alzare gli stipendi.

Per conoscere i dettagli del nuovo intervento bisognerà attendere una versione più aggiornata del testo del decreto. Nel frattempo, Giorgetti ha ricordato che "il governo ha confermato la volontà di potenziare i servizi educativi per l'infanzia, incrementare i congedi parentali e la conciliazione lavoro-famiglia", sottolineando che quindi c'è l'intenzione di sostenere le famiglie con figli e la natalità grazie a misure di diverso tipo.

"Si ritiene necessario lavorare per una maggiore conciliazione e una maggiore partecipazione delle donne alla vita lavorativa", e per questo si lavorerà anche "nell'ambito della delega fiscale", sempre "tenendo a riferimento il reddito disponibile" delle famiglie. Interventi quindi non per tutti, ma per le fasce di reddito più basse.

Nella sua risposta, Giorgetti ha quindi accennato a "incentivi fiscali", ma non ha parlato della "azione shock" che lui stesso ha annunciato la settimana scorsa: una detrazione per le famiglie che fanno figli, che il ministro ha fatto trapelare e che potrebbe andare a riconoscere tra i 4mila e i 5mila euro di sconti fiscali per ogni nuovo figlio avuto. La misura, comunque, dovrebbe essere in lavorazione per il prossimo anno, anche perché per adesso le risorse economiche scarseggiano.

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