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Nel 2014 663mila infortuni e 662 morti sul posto di lavoro

I dati dell’Inail relativi all’anno 2014: numeri in calo, ma c’è ancora molta strada da fare.
A cura di Redazione
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Nella giornata di oggi, a Montecitorio, è stato presentato il rapporto Inail 2014, l’analisi dell’istituto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Alla presenza del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il Presidente dell’istituto Massimo De Felice ha illustrato i dati del monitoraggio dell’ultimo anno, ma ha anche esortato il Governo a considerare “gli infortuni sul lavoro” come un criterio essenziale nel giudizio sulla qualità delle opere. Del resto, ha spiegato De Felice va considerato che “gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità con costo a carico dell’Inail” e lo sforzo non può che essere quello di “calibrare le politiche di prevenzione, per valutarne gli esiti e decidere di eventuali aggiustamenti”.

Tornando ai dati, vale la pena di leggere il riepilogo Inail, per evidenziare come, pur in presenza di un evidente miglioramento, siamo ancora in presenza di un fenomeno ancora decisamente preoccupante:

Nel 2014, infatti, le denunce presentate all’Inail sono state 663.149, il 4,6% in meno rispetto alle 694.902 dei 12 mesi precedenti, mentre prendendo come riferimento lo stesso dato del 2010 la flessione percentuale sale al 24%. È pari al 6,3%, invece, il calo degli infortuni riconosciuti sul lavoro dall’Istituto, che nel 2014 sono stati 437.357, di cui il 18% avvenuti “fuori dall’azienda”, ovvero “con mezzo di trasporto” o “in itinere”. Delle 1.107 denunce di infortunio mortale (erano 1.215 nel 2013, 1.501 nel 2010) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 662 (-6,8% rispetto ai 710 del 2013), di cui oltre la metà (358) “fuori dall’azienda”. Anche se i 26 casi mortali ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro”, la riduzione sarebbe comunque superiore al 3% rispetto all’anno precedente e di quasi un terzo (31%) rispetto al 2010.

Epure, come nota il Presidente dell’Inail, c’è margine ampio per un miglioramento radicale, magari cominciando ad imitare modelli virtuosi di efficienza, sicurezza e contenimento dei costi: “L’esempio citato in questo senso è la costruzione dell’aeroporto del Kansai nei pressi di Osaka, in Giappone, su progetto del celebre architetto italiano. Per il presidente dell’Inail, infatti, è stata un’incredibile avventura umana, realizzata con un cantiere gigantesco, dove hanno lavorato per 38 mesi 10mila operai. È un monumento dell’ingegneria civile del millennio anche perché, come ha ricordato Piano nella sua lezione, non si è avuto un solo incidente mortale, sebbene, in compenso, 36 terremoti”.

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