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Elezioni politiche 2022

Nei programmi dei partiti per le elezioni si parla troppo poco di Covid, l’allarme di Gimbe

La Fondazione Gimbe lancia l’allarme con un lungo report sui programmi dei partiti per le elezioni e la sanità: “La gestione della pandemia e della campagna vaccinale rimangono ai margini delle proposte elettorali – avvisa il presidente Cartabellotta – nonostante gli avvertimenti degli organismi internazionali di sanità pubblica”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nei programmi dei partiti politici si parla pochissimo di Covid. L'allarme arriva dalla Fondazione Gimbe, che ha svolto una lunga analisi su tutti i programmi politici delle forze in corsa per le elezioni del prossimo 25 settembre. Lo studio riguarda in generale il tema della sanità e come i partiti hanno intenzione di affrontarlo, soprattutto dopo l'esperienza della pandemia di Covid che – però – è tutt'altro che archiviata. Non sembra, però, scorrendo i programmi: "Di fatto la gestione della pandemia e della campagna vaccinale rimangono ai margini delle proposte elettorali, nonostante gli organismi internazionali di sanità pubblica suggeriscano a tutti i governi di predisporre piani di preparedness per il prossimo autunno-inverno", avvisa il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta.

La fondazione spiega che le proposte sulla gestione della pandemia riguardano interventi parziali: la coalizione di centrodestra punta su comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali; il Terzo polo con Azione e Italia Viva su sanificazione ambientale, percorsi pandemic-free ed equipaggiamenti per le ambulanze; il Partito Democratico sui sistemi di aerazione. Per prepararsi a future emergenze sanitarie, invece, sia +Europa che il Terzo polo propongono di istituire un’Agenzia nazionale di coordinamento, mentre la coalizione di centrodestra dice di aggiornare i piani pandemici. Secondo l'analisi di Gimbe, il programma dei principali partiti sul Covid si ferma sostanzialmente qui.

Il discorso è completamente diverso, invece, per quanto riguarda i partiti minori. Anche perché molti di questi hanno sviluppato una vera e propria identità proprio contro le politiche di contrasto alla pandemia. A partire da Italexit di Paragone, il più rappresentativo in questo momento. Nei loro programmi c'è un po' di tutto: stop a obbligo vaccinale e green-pass, annullamento/risarcimento delle sanzioni amministrative, indennizzi per danni correlati alla vaccinazione, reintegro/risarcimento per i lavoratori sospesi, abolizione dello scudo penale per i medici vaccinatori, oltre all’istituzione di una commissione di inchiesta senza dettagli su metodi di indagine e composizione.

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