Nei ministeri quasi tutti i dirigenti ricevono i massimi premi di produttività: il report della Corte dei Conti
La Corte dei Conti ha rivelato che quasi tutti i dirigenti ministeriali ottengono abitualmente il massimo dei premi di produttività. L'ultimo rapporto della magistratura contabile ha evidenziato standard meritocratici "bassi e autoreferenziali" per quanto riguarda le premialità riconosciute a dirigenti e dipendenti delle pubbliche amministrazioni. La Corte ha analizzato le valutazioni effettuate in 13 ministeri: in nove di questi, tutti i principali dirigenti hanno ottenuto il massimo dei bonus.
I dati mostrati dal rapporto della Corte dei Conti fanno riferimento agli anni che vanno dal 2020 al 2022, ma alcuni ministeri non hanno terminato ancora la valutazione relativa a due anni fa; altri, come quello della Difesa, hanno invece già pubblicato sul proprio sito i dati relativi al 2023.
Quali ministeri pagano il massimo dei premi al 100% dei dirigenti
I più "generosi" con i propri dirigenti sono i dicasteri di Economia, Cultura, Salute, Lavoro, Interno, Turismo, Difesa, Università e Ricerca, Imprese e Made in Italy: questi nove ministeri pagano il massimo delle premialità a tutti i dirigenti di prima fascia. Quattro di questi nove (ovvero Turismo, Difesa, Università e ricerca, Imprese e Made in Italy) hanno attribuito i premi più alti anche al 100% dei dirigenti di seconda fascia.
Per quanto riguarda gli altri cinque dicasteri le percentuali non sono molto più basse, anzi: il dato più basso è quello del ministero dell'Interno, che nel 2021 attribuiva il massimo dei bonus "solo" all'85,19% dei suoi dirigenti di seconda fascia. In tutti gli altri casi, questa percentuale è sempre superiore al 97%.
Il meccanismo di premialità esiste per tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e segue il sistema di valutazione delle prestazioni di dipendenti e dirigenti. Questo sistema è in mano agli Organismi indipendenti di valutazione (Oiv), istituiti nel 2009 dal governo Berlusconi IV con la cosiddetta "riforma Brunetta" della p.a., e nascevano per stilare "pagelle" evitando pressioni interne ai dicasteri. Nonostante la presenza di questi enti, il lavoro svolto è risultato "poco efficace" secondo la Corte, che ha segnalato un "appiattimento verso l'alto delle valutazioni del personale" e una "conseguente attribuzione di premialità senza adeguati presupposti meritocratici". I magistrati contabili hanno aggiunto: "I risultati emersi segnalano un'insufficiente efficacia del sistema di misurazione e valutazione, inidoneo a determinare in maniera uniforme e pienamente adeguata la qualità delle prestazioni dei dipendenti pubblici".