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Nei documenti pubblici non sarà più utilizzata la parola “razza”, verrà sostituita da “nazionalità”

“Sparisce finalmente la parola “razza” da tutti gli atti e documenti della pubblica amministrazione. Si elimina un concetto antiscientifico facendo piazza pulita di frasi gravi su razza, ceppi, etnie”: lo annuncia il deputato Arturo Scotto.
A cura di Annalisa Girardi
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La parola "razza" non apparirà più nei documenti della pubblica amministrazione. È infatti arrivato il via libera delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro alla Camera all'emendamento al decreto PA proposto da Arturo Scotto, coordinatore di Articolo Uno eletto tra le fila del Pd. Il termine sarà sostituito da "nazionalità". "Sparisce finalmente la parola "razza" da tutti gli atti e documenti della pubblica amministrazione. Si elimina un concetto antiscientifico facendo piazza pulita di frasi gravi su razza, ceppi, etnie", ha commentato il deputato. "Oggi diciamo con forza: mai più!", ha aggiunto.

"La diversità è ricchezza, non discriminazione", ha commentato su Twitter  la capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga. L'emendamento non è stato votato solo dai partiti di opposizione, ma è stato approvato all'unanimità. "Abbiamo sottoscritto e votato con convinzione l’emendamento che impedirà d’ora in avanti in tutti gli atti e documenti delle pubbliche amministrazioni l’utilizzo del termine ‘razza', che sarà sostituito con quello di ‘nazionalità'. Seppur non venga più utilizzato da tempo e sia citato nella Costituzione, è un concetto non più in linea coi nostri tempi, che potrebbe apparire discriminatorio nei confronti di qualcuno. Doveva dunque essere superato. Forza Italia e tutti i partiti del centrodestra hanno votato la proposta presentata dal Partito democratico al decreto per il rafforzamento della pubblica amministrazione, una proposta che aveva già avuto il via libera del governo", ha scritto in una nota il deputato Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali. Per poi aggiungere: "È la dimostrazione che su questo, come su altri temi che riguardano i diritti e dunque il livello stesso di civiltà del nostro Paese, non esistono distinguo o divisioni. Il progetto di riforme istituzionali che il Parlamento esaminerà nelle prossime settimane potrebbe essere l’occasione per superare definitivamente il concetto anche nella nostra Costituzione".

Alcuni giorni fa anche il ministro Francesco Lollobrigida, finito spesso al centro delle polemiche per le sue affermazioni sulla sostituzione etnica, aveva detto di essere a favore dell'abolizione della parola "razza" dalla Costituzione. "Se l’accezione che viene data alla parola razza implica un elemento negativo, allora io sarei anche per l’abolizione di quella parola dalla Costituzione", aveva detto.

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