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Né con Toti né con Fitto: caos Fi, spunta il “correntone” dei neutrali (incazzati)

Il braccio di ferro tra il “cerchio magico” e il leader pugliese fa saltare i nervi a decine di parlamentari, che vogliono rispondere solo a Berlusconi. “Tanto vale rottamarci da soli…”.
A cura di Carlo Tarallo
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C’è Giovanni Toti, “volto” del cerchio magico berlusconiano e alfiere del “rinnovamento”. Poi c’è Raffaele Fitto, con la sua irrefrenabile voglia di primarie e il malcelato obiettivo di scalare il partito partendo dalle 280mila preferenze raggranellate al Sud. Ma Forza Italia, in questi giorni, non è divisa in due fazioni. Ma (almeno) in tre. Al Senato e alla Camera, infatti, tira una brutta aria. E c’è chi non nasconde la nascita di un nuovo schieramento interno. La parola d’ordine? “Né con Toti né con Fitto, facciamo riferimento direttamente a Silvio Berlusconi”. Qualcuno li ha già definiti i “neutrali incazzati”. Non ne possono più di sentir parlare di fidanzamenti tra cagnolini mentre l'Italia affonda e Forza Italia peggio. E si preparano a uscire allo scoperto.

Te lo do io lo scouting!

Nomi? Niente da fare, si rischia di chiudere subito il rubinetto delle indiscrezioni. Ma sarebbero già più una trentina, tra deputati e senatori, i parlamentari di Forza Italia che se da un lato non considerano nemmeno l’ipotesi di schierarsi con il leader pugliese, non digeriscono per nulla neanche la ricetta a base di “scouting di volti nuovi” sbandierata da Toti come ancora di salvezza del partito. “Prima che mi rottami tu, mi auto rottamo io. Ma a modo mio”. Le parole della parlamentare di FI sono rivolte a Giovanni Toti. Che significano? “Significano che se dobbiamo essere trattati come vecchi scarponi inutili, tanto vale far pesare il nostro ruolo attuale di deputati e senatori finchè siamo in gioco. Se Toti pensa di affidarsi ai provini tv per selezionare la nuova classe dirigente di Forza Italia, magari reclutando solo persone che non pensano con la loro testa, sbaglia di grosso”.

 Fitto male, Toti pure: aridatece Berlusconi

Quindi passate con Fitto? “Per nulla: Fitto si sta muovendo molto male, in maniera arrogante, sta tentando di scalare il partito e Berlusconi glielo ha consentito. Fitto si muove contro Berlusconi – aggiunge la fonte – mentre noi vogliamo fare l’esatto contrario: restare leali al leader però senza affidarci a intermediari che a quanto pare non hanno nelle loro corde la politica”. Insomma, un’altra bella grana.

 Attacchi a Romani e Verdini: “traditore”. Gruppo autonomo?

Qualcuno, tra i più esasperati, parla già della possibilità di formare un gruppo autonomo al Senato se il partito continuasse su questa strada. Una eventualità considerata però estrema, al momento puramente ipotetica. Ma nel mirino dei “neutrali” finiscono altri pezzi da novanta del partito. Critiche verso Paolo Romani, capogruppo al Senato accusato di essere troppo appiattito sull’ “azienda”. Accuse pesantissime verso Denis Verdini, considerato un “voltagabbana interessato solo a se stesso, pronto a tradire chiunque pur di salvarsi. Se pensiamo che l’interlocutore principale di Matteo Renzi è lui – conclude la fonte – siamo messi veramente male”.

Dunque, acque agitatissime in casa azzurra: dopo la batosta elettorale e la polemica frontale innescata da Raffaele Fitto e Mara Carfagna nei confronti del “cerchio magico” sembra aprirsi un altro fronte di polemica interna. I “neutrali” usciranno presto allo scoperto. E quando i nomi saranno noti, le sorprese non mancheranno…

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