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Nave Sea Eye 4, con 106 persone soccorse, diretta a Brindisi. A Lampedusa un cadavere in un barcone

Alla nave Sea Eye, che ha salvato 106 migranti nella giornata di Santo Stefano, è stato assegnato il proto di Brindisi, a tre giorni di navigazione dal luogo del soccorso.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'equipaggio della ‘Sea-Eye 4', nel pomeriggio di ieri, 26 dicembre, ha soccorso 106 persone, tra cui 40 minorenni, che erano a bordo di due barconi che si trovavano nella zona di ricerca e salvataggio maltese, a Sud di Lampedusa. Il capomissione della nave ha quindi informato le autorità competenti. Il centro maltese di coordinamento dei soccorsi responsabile non ha risposto, mentre il Centro italiano di coordinamento del soccorso ha assegnato il porto italiano di Brindisi per sbarcare le persone soccorse. Serviranno circa tre giorni per raggiungere il porto di destinazione.

A comunicarlo su Facebook è la stessa Ong. L'arrivo è previsto per venerdì 29 dicembre verso le ore 18. A quanto si apprende la prefettura è già al lavoro per le operazioni di accoglienza. Secondo quanto riferito dall'organizzazione umanitaria, le persone più piccole a bordo hanno "cinque e sei anni e sono accompagnati dai genitori. Un ragazzo di 13 anni della Guinea e un 14enne Mali sono fuggiti da soli. Fortunatamente nessuno si trovava in una situazione medica critica". I migranti a bordo delle due imbarcazioni hanno dichiarato di essere fuggite verso l'Europa attraverso la Tunisia martedì notte. Erano fuggiti, tra gli altri, da Eritrea, Guinea, Camerun, Mali, Gambia e Senegal.

Il capomissione della Sea-Eye 4 prevede che la nave arrivi a Brindisi venerdì pomeriggio. "Ieri, mentre festeggiavamo il Natale, 106 persone sono state salvate nel Mediterraneo dall'equipaggio della Sea-Eye 4 – racconta Harald Kischlat, presidente di German Doctors -. Secondo Nour Hanna, il nostro medico volontario a bordo, fortunatamente nessuno di loro si trovava in una situazione medica critica. Il fatto che così tante famiglie con bambini piccoli scelgano questa pericolosa via di fuga ci fa capire quanto sia importante continuare la nostra collaborazione con Sea-Eye e Refugee Rescue per garantire assistenza medica durante i salvataggi in mare".

"Gli equipaggi congiunti di Sea-Eye, German Doctors e Refugee Rescue hanno tratto in salvo 504 vite – dicono dalla ong -. Le tre organizzazioni continueranno a lavorare insieme anche nel prossimo anno per salvare quante più persone possibile dall'annegamento". Sea-Eye prevede di effettuare un totale di 9 missioni nel nuovo anno. "Le donazioni non sono ancora sufficienti per raggiungere questo obiettivo – sottolineano dalla ong -. Finora solo le prime due missioni del primo trimestre sono state approvate dal consiglio esecutivo dell'organizzazione. È ancora necessario trovare ulteriore supporto".

"Abbiamo una nave pronta a partire e una squadra forte a terra e in mare – aggiunge Gorden Isler, presidente di Sea-Eye -. Adesso si tratta solo di riuscire a finanziare tutte le missioni del prossimo anno. Siamo consapevoli dei crescenti ostacoli politici. Tuttavia, non ci arrenderemo, continueremo a fare affidamento sulla solidarietà dei nostri sostenitori e insieme continueremo a lottare per ogni singola vita umana". La Sea Eye 4 quest'ano è stata sottoposta a fermo amministrativo tre volte per violazione della legge Piantedosi sui soccorsi in mare.

A Lampedusa continuano gli sbarchi: un migrante arrivato morto

A Lampedusa è stata una giornata complicata sul fronte dell'immigrazione a Lampedusa. Dopo i tre sbarchi della notte sono continuati gli approdi. Ben 22 in quasi 48 ore, con 768 migranti arrivati sull'isola. Nel primo pomeriggio la Guardia di finanza e la Capitaneria di porto hanno soccorso 45 persone originarie di Benin, Camerun, Mali, Ghana,Senegal e Togo partiti da Mahdia in Tunisia; 50 sudanesi e siriani salpati da Zuara (Libia) e 30 ivoriani, guineani, malesi e sudanesi partiti da Sfax (Tunisia) con un barchino di metallo di 7 metri.

Altri 25 migranti, di nazionalità nigeriana, siriana e palestinese, sono stati, infine, rintracciati a Cala Maluk, dopo lo sbarco avvenuto con un natante in vetroresina di 7 metri. A soccorrerli sono stati i finanzieri. Il gruppetto ha riferito d'essere partito da El Zawiah, in Libia, nella nottata di ieri. Nel tardo pomeriggio 300 ospiti dell'hotspot sono stati trasferiti con il traghetto di linea.

C'era anche un cadavere, che è stato poi identificato, a bordo di un'imbarcazione di 13 metri che sarebbe partita dalla Libia nella serata di Santo Stefano. Tra di loro, oltre alla salma, anche un migrante che ha riportato una ferita alla gamba, forse dovuta ad un colpo di pistola. Le sue condizioni sarebbero buone. L'uomo ha 32 anni e sarebbe stato colpito durante le concitate fasi dell'imbarco dalla Libia.

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