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Nave Alan Kurdi: “Non riportiamo migranti in Libia. A bordo anche due sopravvissuti di Tajoura”

“Obbediremo al diritto internazionale e non riporteremo nessuno in un Paese dove è in corso una guerra civile”, scrive la Ong Sea Eye su Twitter, comunicando di aver ricevuto una mail dalla Guardia Costiera libica che indicava Tripoli come porto sicuro. Fra i naufraghi ci sono anche due sopravvissuti dell’attacco al centro di detenzione di Tajoura, in cui oltre 50 persone sono state uccise: un fatto che dimostra ancor di più come queste persone non debbano essere riportate in Libia.
A cura di Annalisa Girardi
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Ieri la nave Alan Kurdi, della Ong tedesca Sea Eye, ha soccorso in mare 40 migranti che si trovavano a bordo di un gommone. Ha quindi chiesto di poter approdare al porto sicuro più vicino, spiegando che a livello geografico la soluzione migliore sarebbe Lampedusa. Ma il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha firmato un divieto di ingresso in acque territoriali italiane, annunciandolo in una diretta Facebook. La Ong oggi comunica di aver ricevuto dalla Guardia costiera libica una mail in cui viene assegnato alla nave il porto di Tripoli. "Obbediremo al diritto internazionale e non riporteremo nessuno in un Paese dove è in corso una guerra civile", scrive la Ong su Twitter.

Il portavoce dell'organizzazione ieri aveva comunicato che la Alan Kurdi si stava dirigendo verso l'isola di Lampedusa. "Non vogliamo entrare in acque italiane senza permesso. Lanciamo un appello all'Unione europea affinché si trovi velocemente una soluzione per i naufraghi", ha affermato, precisando di aver preso nota del documento del ministero dell'Interno, nonostante i contenuti fossero contrari al diritto internazionale. Salvini, da parte sua, aveva affermato: "Se la Ong ha davvero a cuore la salute degli immigrati può fare rotta verso la Tunisia: se invece pensa di venire in Italia come se niente fosse ha sbagliato ministroÈ una Ong tedesca, sappiamo tutti dove possono andare, lo sanno anche loro, non di certo in Italia", definendo quella delle Ong "una provocazione continua" per cui "si disobbedisce alle leggi italiani e si attacca nei fatti il giorno italiano".

A bordo della nave ci sono anche due neonati e almeno un bambino molto piccolo. L'organizzazione fa inoltre sapere che fra le persone soccorse ci sono anche due sopravvissuti dell'attacco al centro di detenzione di Tajoura, in cui oltre 50 persone sono state uccise. Un fattore che sottolinea ancora di più come i naufraghi non possano essere riportati indietro.

La replica di Salvini

"La nave Alan Kurdi, attualmente a 30 miglia dalle coste della Libia, ha rifiutato il porto di Tripoli assegnatole dalla Guardia costiera libica… Ci risiamo, Ong tedesca se ne frega delle autorità internazionali. Io non mollo!", commenta il vicepresidente del Consiglio leghista sulle sue pagine social.

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