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Naufragio migranti a Cutro, Mattarella dice che ora il dolore “deve tradursi in scelte concrete”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato del naufragio di Cutro ricordando l’accoglienza di profughi afghani nell’estate del 2021. Le sue parole hanno risposto alla linea del governo Meloni e del ministro Piantedosi: “Chi non vede futuro cerca di lasciare, con sofferenza, la sua terra”.
A cura di Luca Pons
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Il naufragio avvenuto a Steccato di Cutro, vicino a Crotone, "ci fa tornare alla mente le immagini televisive della grande folla di afghani all'aeroporto di Kabul che imploravano un passaggio aereo. Questo ci fa comprendere il perché intere famiglie, persone che non vedono futuro cercano di lasciare, con sofferenza, la loro terra per avere una possibilità di futuro altrove". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto oggi all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università della Basilicata e ha parlato della strage che ha ucciso almeno 71 persone migranti, tra cui 16 minorenni.

La risposta implicita a Piantedosi: "Chi non vede un futuro lascia la sua terra con sofferenza"

Le sue parole sono suonate come una risposta anche alla linea tenuta dal governo Meloni e in particolare al ministro dell'Interno Piantedosi, che nei giorni successivi al naufragio ha detto più volte che le persone a bordo della barca non avrebbero dovuto partire. "In qualunque comunità la libertà non è effettiva se non è appannaggio di tutti. E il mondo intero è ormai sempre più una comunità raccolta, dentro la quale la mancanza di libertà o di esercizio dei diritti in un luogo colpisce tutti, ovunque", ha detto Mattarella.

Il naufragio di Cutro è stato "un evento tragico che ha, come tutti ben sappiamo, coinvolto interamente la commozione del nostro Paese", ha proseguito il presidente. Le persone a bordo della barca provenivano dall'Asia, per la maggior parte da Paesi come Siria, Iran, Pakistan e Afghanistan. I profughi afghani "hanno fatto tornare anzitutto in mente quanto, quasi due anni fa, il nostro Paese ha fatto nel momento in cui i talebani occupavano Kabul".

Allora, ha ricordato Mattarella, il Paese si è mobilitato "per portare in Italia non soltanto i nostri militari in missione lì, ma per portare in Italia tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione. Non ne abbiamo lasciato nessuno, li abbiamo tutti accolti qui in Italia".

Le immagini "della grande folla di afghani all'aeroporto di Kabul che imploravano un passaggio in aereo per recarsi altrove" fa capire bene "il perché intere famiglie, persone che non vedono futuro, cercano di lasciare, con sofferenza – come sempre avviene – la propria terra per cercare un avvenire altrove, per avere possibilità di un futuro altrove".

Il messaggio al governo: "Ora il cordoglio deve tradursi in scelte concrete da parte di tutti"

Mattarella ha concluso il suo discorso con un appello alle istituzioni, sia in Europa che in Italia. "Di fronte all'evento drammatico che si è consumato, ma ancor più a ciò che questo raffigura di condizioni drammatiche, in quello come in altri Paesi, il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti", ha detto. Le iniziative devono essere "dell'Italia, per la sua parte, dell'Unione europea, di tutti i Paesi che ne fanno parte. Perché questa è la risposta vera da dare a quello che è avvenuto, a quelle condizioni che – ripeto – con violazione dei diritti umani e della libertà, colpiscono tutti, in qualunque parte del mondo".

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo giorni di silenzio sulla strage, ha commentato annunciando l'intenzione di svolgere la prossima riunione del Consiglio dei ministri proprio a Cutro. Sui social ha scritto: "Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano". Per questo, ha detto, nella riunione a Cutro il governo "continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare".

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