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Naufragio a Lampedusa: morta la bimba di cinque anni che viaggiava sul barcone affondato

Tragedia a Lampedusa: una bimba di cinque anni, che si trovava a bordo di un barcone affondato, è deceduta al Poliambulatorio dell’isola, dove era stata portata con sindrome da annegamento.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: È morta a Lampedusa la bambina (e non il bambino come scritto in precedenza) di cinque anni che era sulla barca affondata nella tarda mattinata a circa 10 miglia a Sud di Lampedusa. La piccola viaggiava con la madre.

La piccola è deceduta al Poliambulatorio, dove è giunta con sindrome da annegamento. I medici del Pte sono riusciti invece a rianimare, effettuando il massaggio cardiaco, un bambino che era sullo stesso barcone e, come tutti gli altri profughi, era finito in acqua ed era in gravi condizioni. Sono 43 le persone che sono state tratte in salvo. Molti di loro erano in ipotermia. A soccorrerli è stata la Guardia di finanza. Non vi sarebbero dispersi, contrariamente a quanto emerso in precedenza. I due bambini sono stati caricati sulla motovedetta della Guardia costiera dove c'erano i medici Cisom che hanno provveduto ad intubarli e a rianimarli durante tutto il tragitto verso molo Favarolo.

Al Poliambulatorio ci sono anche un paio di persone con ustioni da carburante e altrettanti con sindrome da annegamento. Nessuno di loro dovrebbe essere in pericolo di vita.

La Procura di Agrigento, con l'aggiunto Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d'inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato, dopo il naufragio costato la vita alla bambina. I pm, attraverso la Guardia di finanza, acquisiranno le testimonianze dei superstiti per ricostruire cosa sia effettivamente accaduto e per quali motivi il barcone di ferro è affondato.

All'improvviso Lampedusa è tornata in emergenza. Il sindaco Filippo Mannino, che ha appena ricevuto sull'isola il vice premier Matteo Salvini, è in costante contatto con le forze dell'ordine e i medici del presidio ospedaliero. "Che tragedia. Abbiamo il dovere di fermare il traffico di esseri umani gestito da criminali, che porta solo morte e disperazione. Più partenze significa più vittime, l'immigrazione va gestita e controllata. Una preghiera per questa bimba volata in cielo", scrive il vicepremier e leader della Lega sui social.

Sono 192 i migranti che hanno lasciato questa sera l'hotspot di Lampedusa e sono stati trasferiti al porto dove verranno imbarcati sul traghetto di linea Cossydra che giungerà all'alba di domani a Porto Empedocle. Questa mattina ne erano stati trasferiti 105. Nella struttura di contrada Imbriacola sono rimasti, al momento, compresi i superstiti del naufragio di stamattina, 285 ospiti.

E sempre in mattinata è stato assegnato un porto alla nave di Emergency, la Life Support, che sbarcherà a Livorno 70 persone, tra cui molti minori e una donna incinta.

Nel Mediterraneo Centrale 5 navi in missione, altre 4 pronte a partire

Sono almeno cinque le imbarcazioni di altrettante Ong tornate a navigare in mare in questi giorni per pattugliare il Mediterraneo, e soccorrere i barchini in difficoltà. Mentre il Viminale prepara una stretta: nelle prossime settimane arriverà il nuovo Codice di condotta per le organizzazioni non governative.

Si trovano in missione in questo momento la tedesca Rise Above e la panamense Life Support, che sbarcano con i migranti in queste ore a Gioia Tauro e Livorno. Mentre la tedesca Sea Eye 4 è ancora senza un porto, con 63 migranti a bordo. A queste si  aggiungono il veliero britannico Astral di Open Arms e la nave norvegese Ocean Viking di Sos Mediterranée, appena salpata. La norvegese Geo Barents di Medici Senza Frontiere ripartirà subito dopo Natale, mentre non si esclude che in seguito possa essere raggiunta anche dalle tedesche Humanity 1 e Louise Michel, che hanno appena completato delle missioni con sbarchi a Bari e Lampedusa, e sono attualmente ferme in Spagna assieme alla iberica Open Arms Uno.

Tra i migranti salvati dalla Sea Eye 4 ci sono anche quelli recuperati dalla nave Rise Above (anch'essa tedesca e di Mission Lifeline) che, dopo aver fornito alle persone giubbotti di salvataggio e stabilizzato la situazione, le ha fatte salire sulla Sea Eye. Quest'ultima resta al momento in mare e non è ancora previsto lo sbarco in alcun porto.

La Rise Above, che in seguito ha effettuato un altro salvataggio, ha poi ricevuto l'autorizzazione dalle autorità italiane per lo sbarco nel porto di Gioia Tauro di 27 siriani, di cui 9 donne, 2 bambini, 3 anziani e 1 minore non accompagnato. Alla Life Support di Emergency, che batte bandiera panamense, è stato invece assegnato questa mattina il porto di Livorno dopo il soccorso di 70 naufraghi in zona sar libica.

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