Natale, Speranza contro spostamenti tra comuni: “Serve rigore, ridurre contatti durante le feste”
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, esprime perplessità sull’ipotesi di consentire gli spostamenti tra comuni a Natale, con una deroga alle regole previste dal decreto che vieta i movimenti nelle giornate del 25 e del 26 dicembre e del primo gennaio. Durante la registrazione della puntata di Porta a Porta che andrà in onda questa sera, Speranza sul tema risponde: “Io resto sulla linea della massima prudenza. A me piacerebbe dire che è tutto finito, purtroppo non è così. Il numero più drammatico è quello dei decessi, non possiamo assuefarci a questo numero. Quindi io sono per rimanere su una linea di grande prudenza e rigore. Noi abbiamo chiesto agli italiani di fare sacrifici anche a Natale, poi ho grande rispetto per il dibattito parlamentare”, afferma riferendosi alla richiesta parlamentare di consentire questa deroga.
Il ministro della Salute rivendica le scelte prese con il decreto Natale: “Le regole del governo sono giuste e ancora mi interrogo su come limitare gli spostamenti. Durante queste vacanze di Natale quando tante persone smetteranno di lavorare, è l’occasione buona per ridurre ulteriormente i contatti. Siamo vicini alla meta e sarebbe un peccato sprecare il lavoro fatto nelle ultime settimane e ripiombare, tra gennaio e febbraio, nella massima recrudescenza. Per me la linea è e resta quella della massima prudenza”.
Parlando delle limitazioni per i cittadini, Speranza sottolinea che con il passaggio delle Regioni in zona arancione e gialla “stiamo restituendo spazi di libertà” agli italiani. Poi si dice molto spaventato dall’esperienza dell'estate, “quando molti hanno pensato che la partita fosse vinta, poi abbiamo visto cosa è successo. L’estate è anche meno rischiosa dall’inverno”, secondo il ministro, perché si sta di più all’aperto, mentre col freddo si sta di più al chiuso, spesso senza neanche cambiare a pieno l’area negli ambienti. Infine, Speranza chiede di aumentare la cifra del Recovery plan destinata alla sanità: “Penso che 9 miliardi non siano sufficienti. Servono nuove risorse e per quanto mi riguarda da dovunque vengano sono benvenute”, afferma con un riferimento che sembra essere anche al Mes.