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Nasce l’Anagrafe nazionale, entro il 2016 tutte le informazioni in un unico archivio

Entro il 2016 l’Italia potrebbe avere un’unica Anagrafe nazionale della popolazione residente -Anpr, che inglobi i dati di tutti principali database presenti nel nostro paese. Un passo verso la semplificazione e velocizzazione delle procedure. Il progetto è partito in via sperimentale in 27 comuni.
A cura di Claudia Torrisi
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Entro il 2016 l'Italia potrebbe avere un'unica Anagrafe nazionale della popolazione residente – Anpr, che inglobi i dati di tutti principali database presenti nel nostro paese: da quelli degli 8 mila comuni, all'Inps, alla Motorizzazione. Una sorta di mega archivio che permetterà a ciascun cittadino – provvisto di codice pin e carta d'identità elettronica – di aver accesso a tutte le informazioni che lo riguardano, dalla nascita a quelle fiscali o sanitarie. Il principio è quello della semplificazione e velocizzazione delle procedure: iscrizioni, cancellazioni, mutamenti di residenze, decessi. Un meccanismo che comporterà anche una decisa riduzione dei costi.

L'innovazione riguarda anche i rapporti diretti tra cittadino e pubblica amministrazione. All'interno dell'Anagrafe nazionale, infatti, è previsto un "domicilio digitale": un indirizzo di posta elettronica certificata che ogni cittadino può indicare come esclusivo mezzo di comunicazione con la Pa. L'archivio conterrà anche i dati aggiornati sui cittadini iscritti all'anagrafe dei cittadini italiani residenti all'estero (Aire).

Il progetto parte in fase di sperimentazione in 27 comuni – tra cui Roma,Milano e Torino. "Una volta che tutti i comuni saranno entrati nel sistema, le informazioni anagrafiche saranno complete, standardizzate e prive di duplicazioni. Ciò in quanto i dati su questi eventi arriveranno all’Anagrafe tributaria non più dalle singole anagrafi comunali, ma direttamente da quella nazionale", ha spiegato il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. I dati contenuti nell'Anpr saranno utili a fini fiscali. Quelli sulla famiglia anagrafica, ad esempio, potranno essere utilizzati "per migliorare le politiche fiscali di sostegno al reddito familiare – ha aggiunto Orlandi – ottimizzare le verifiche sulle capacità contributiva non più legata al singolo contribuente, ma anche a tutto l’ambito familiare; verificare la spettanza di detrazioni/deduzioni per i familiari a carico; verificare e garantire il regolare pagamento di tributi legati alla composizione della famiglia; migliorare la qualità dei dati forniti al Sistema Tessera Sanitaria, ai fini del controllo del diritto all’esenzione dal pagamento del ticket". Nonostante l'operazione abbia dei costi, per il vice ministro all'Economia, Pierpaolo Baretta l'Anagrafe unica è "un investimento che è assolutamente necessario fare, non si possono cercare alibi".

"Con questo progetto prendiamo tutti i dati, li mettiamo insieme e il cittadino, con la carta di identità elettronica, può gestire ogni rapporto con la Pa", ha commentato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha sottolineato come il risultato sia frutto di "spirito di collaborazione tra amministrazioni": "Possedere i dati è un elemento di potere e metterli in condivisione significa perdere un pezzetto di potere in favore di una sovranità superiore".

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