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Napolitano sull’articolo 18: “Non ci sarà una valanga di licenziamenti”

Il capo dello Stato interviene sulla nuova formulazione dell’articolo 18 e si schiera a fianco di Monti: “Non stiamo per aprire le porte ai licenziamenti facili”.
A cura di Alfonso Biondi
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Giorgio Napolitano articolo 18

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto sul tema caldo della riforma del lavoro, in particolare sulle conseguenze che potrebbero scaturire dalla nuova formulazione dell'articolo 18. "Non credo che stiamo per aprire le porte a una valanga di licenziamenti facili, sulla base della modifiche dell'articolo 18, anche perché bisogna sapere a cosa si riferisce l'articolo 18″- ha dichiarato il capo dello Stato, trattenutosi con i cronisti alla fine della cerimonia alle Fosse Ardeatine. "I problemi più drammatici- ha aggiunto- sono le crisi aziendali, le imprese che chiudono, i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro non per mezzo dell'articolo 18, ma per il crollo di determinate attività produttive". Napolitano ha infine richiamato l'attenzione sulla necessità di nuovi investimenti e nuove iniziative che possano favorire l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.

Il nodo dei licenziamenti per motivi economici- Il capo dello Stato, insomma, continua a spalleggiare il Presidente del Consiglio Mario Monti nel progetto di riforma del mercato del lavoro. E, come lui, ci tiene a precisare che il governo si impegnerà affinché i licenziamenti di tipo economico non rappresentino un escamotage per mascherare licenziamenti discriminatori. Ieri, nell'incontro con le parti sociali, Monti ha dichiarato di aver "percepito una diffusa preoccupazione sul fatto che il binario dei licenziamenti economici possa essere abusato con aspetti di discriminazione", aggiungendo poi che "il governo si impegnerà affinché questo rischio non si verifichi”. Il Presidente del Consiglio ha quindi promesso che nella stesura della norma sarà utilizzata particolare attenzione.

Oggi l'approvazione in Cdm- Intanto il varo della riforma del lavoro da parte del Consiglio dei Ministri è previsto per questa mattina. Il testo sarà approvato "salvo intese", una formula che si usa quando il testo non è ancora quello definitivo. L'uso di tale formula pare sia stato suggerito a Monti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; la speranza, a tal proposito, è quella di far rientrare le tensioni sociali delle ultime ore.

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