“Napolitano sta facendo correggere il ddl sul Senato”
Ad oltre una settimana dall'approvazione in Consiglio dei ministri, non vi è ancora traccia del disegno di legge costituzionale per le riforme istituzionali, che contiene (o meglio, a questo punto dovrebbe contenere) il progetto di ristrutturazione del Senato, con il superamento del bicameralismo perfetto, l'abolizione del Cnel e la riforma del Titolo V della Costituzione. Sui motivi di questa lunga attesa ha provato ad indagare Sara Nicoli per IlFattoquotidiano, con una ricostruzione che sta facendo molto discutere (e che stanno rilanciando i parlamentari del Movimento 5 Stelle, da sempre decisamente critici rispetto all'operato del Presidente della Repubblica).
Alla domanda sul perché di un ritardo del genere, la risposta è chiara: "Semplice: perché il “testo” è al vaglio del Quirinale. A quanto si apprende, dopo il varo delle linee guida da parte del governo Renzi, Napolitano avrebbe chiamato i suoi collaboratori legislativi più fidati per cercare di dare concretezza alla “rivoluzione” costituzionale evitando che venga presentato in Senato un testo privo di sostanza, impossibile da attuare e, soprattutto, in contrasto con la Carta che si prefigge di superare in alcuni punti democratici sostanziali."
Stando a "fonti interne al Quirinale", dunque, il Capo dello Stato starebbe agendo per blindare il testo da eventuali obiezioni di costituzionalità, secondo una prassi del tutto inusuale. Ovviamente si resta per intero nel campo delle ipotesi, mentre si attende di capire quale possa essere a questo punto la tempistica di presentazione del testo in Commissione Affari Costituzionali.